Il Codacons attacca le Banche
Diana Barrui, presidente regionale: «Illegittimo segnalare i cattivi pagatori»
SASSARI. Non ha dubbi: se i sardi sono tanto indebitati le responsabilità maggiori sono delle Banche e delle loro abitudini: fare partire le segnalazioni su un contribuente al minimo ritardo, una rata del mutuo saltata, un rimborso mensile di un prestito pagato con un leggero ritardo. «Un comportamento ingiusto e scorretto – dice l’avvocato Diana Barrui, presidente regionale del Codacons per Sardegna e Liguria – che getta nel lastrico imprenditori e privati. Quando si viene segnalati come cattivi pagatori si chiudono tutte le porte. Un’azienda segnalata in crisi di liquidità non ha la possibilità di ottenere credito da un’altra parte. E allora si finisce nel vortice. Il debito, dal momento che non c’è la possibilità di tamponarlo, cresce a dismisura fino a toccare cifre spaventosamente alte. Che all’inizio erano irrisorie. Tutto questo è illegale, noi assistiamo tante persone in difficoltà per colpa delle Banche e in tanti casi stiamo riuscendo a ottenere giustizia». Ecco perché: «Prima di fare partire la segnalazione che mette alla gogna i contribuenti – spiega l’avvocato Barrui – l’istituto di credito deve percorrere tutte le strade possibili per riscuotere le somme dovute. Chi ha un mutuo è chiaro che ha messo una ipoteca su un bene, come una casa, oppure ci sono le fidejussioni di genitori o altri parenti. Noi diciamo questo: prima di segnalare i morosi, la Banca metta all’asta le case, così nel frattempo l’impresa o il privato in difficoltà hanno la possibilità di chiedere un altro finanziamento con cui saldare il debito iniziale e salvare il proprio bene immobile. Soltanto quando la Banca attesta l’incapacità da parte del proprio cliente di estinguere il debito, allora può attivare la segnalazione. Proprio in Sardegna – ricorda il legale esperto in diritto bancario – abbiamo vinto una causa contro un istituto di credito che aveva fatto una segnalazione illegittima alla centrale dei rischi». L’avvocato Barrui, alla guida del Codacons isolano dal 2000, dice che negli uffici dell’associazione è una processione continua. «Soprattutto per problemi con le banche, ma anche per altro genere di difficoltà. Sono tantissime le richieste di aiuto che riguardano Abbanoa – aggiunge il legale –, società verso la quale sono aperti molti contenziosi per bollette dagli importi onerosi. Ma trovare un accordo è diffilissimo – sottolinea il presidente del Codacons – sinora diversi tentativi di conciliazione non sono andati a buon fine». Nel frattempo il faldone dei ricorsi lievita giorno dopo giorno. (si. sa.)