Giacobba Lepori, 105 anni, Villagrande
Stretti come le dita strette a pugno: così li voglio i miei gli. Uniti, incollati gli uni agli altri, come se fossero uno solo. Non accetto defezioni, coloro che sono stati partoriti da me questo lo...
28 maggio 2017
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Stretti come le dita strette a pugno: così li voglio i miei gli. Uniti, incollati gli uni agli altri, come se fossero uno solo. Non accetto defezioni, coloro che sono stati partoriti da me questo lo devono sapere senza ambiguità: non c’è alternativa. Sparsi ai quattro angoli del mondo conosciuto, i miei gli dovranno convergere quando uno solo di loro ne avesse bisogno. Per questo li ho messi al mondo, perché fossimo tronchi possenti di un bosco secolare e non fuscelli mangiati dal
primo fuoco, sbattuti dal primo vento. Dispersi, evaporati, inceneriti. Per questo gli ho dato nomi e patronimici, perché si orientassero nelle strade dell’universo mondo e potessero comunque ritrovare la strada di casa, il grembo, il battito, il ritmo, la lingua, la tribù. Così vi voglio gli miei, nel mondo. Uniti.
primo fuoco, sbattuti dal primo vento. Dispersi, evaporati, inceneriti. Per questo gli ho dato nomi e patronimici, perché si orientassero nelle strade dell’universo mondo e potessero comunque ritrovare la strada di casa, il grembo, il battito, il ritmo, la lingua, la tribù. Così vi voglio gli miei, nel mondo. Uniti.