La Nuova Sardegna

Rcauto, nessun allarme su rinnovo 

di Simonetta Selloni
Rcauto, nessun allarme su rinnovo 

Resta inalterato il divieto della tacita proroga. Si potrà cambiare compagnia

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ORISTANO. Tacito rinnovo, urge chiarezza. Per i consumatori, innanzitutto, messi in allarme sui presunti disastri che provocherebbe alle loro tasche l’emendamento al Decreto concorrenza che riguarda l'abolizione del tacito rinnovo sulle polizze danni non auto. «Bisogna subito dire che l’emendamento lascia inalterato il divieto della tacita proroga nel ramo Rc Auto: questo significa che non cambia nulla rispetto all'attualità, per gli assicurati che continueranno a poter cambiare compagnia senza obbligo di disdetta alla scadenza annuale del contratto». La precisazione arriva da Giovanni Puxeddu, presidente regionale di Anapa rete impresa Agenzia, Associazione nazionale degli agenti professionisti di assicurazione. Puxeddu interviene dopo la pubblicazione di una serie di articoli in campo nazionale «poco precisi sull'argomento» che davano per ripristinato l'obbligo di disdetta per le polizze RCA.

«L’emendamento presentato dalla senatrice Puppato – esperta del mercato assicurativo – prevede invece l’abrogazione del tacito rinnovo per le polizze di tutti gli altri “rami danni”: incendio, furto, infortuni, malattia, responsabilità civile terzi non auto, piccole e medie imprese o liberi professionisti. Una misura che, contrariamente a quanto la disinformazione sta contribuendo a far credere, è a diretta tutela dei consumatori», dice ancora Puxeddu. Per essere chiari: l'eliminazione del tacito rinnovo nei "rami danni", avrebbe come diretta conseguenza scoperture di garanzia (cesserebbero alle 24 del giorno di scadenza), l'assicurato si troverebbe a dover rinegoziare annualmente le condizioni di polizza anche se volesse rimanere con la stessa compagnia». Un esempio concreto? «Ammettiamo che un utente abbia stipulato una polizza sanitaria e che, nel corso dell’annualità prima della scadenza, subisca un danno. Se non ci fosse il tacito rinnovo, quella polizza si estinguerebbe alla sua scadenza naturale e, nel caso in cui l’assicurato intendesse prorogarla, darebbe sicuramente vita ad una rinegoziazione delle condizioni La compagnia assicurativa – continua Giovanni Puxeddu – potrebbe benissimo decidere di non ristipulare la polizza, di aumentarne considerevolmente il premio, di incrementare scoperti e franchigie visto il maggior rischio, oppure di imporre altre condizioni. Un rischio dal quale il tacito rinnovo metterebbe al riparo o renderebbe comunque di difficile applicazione».

L’Rc auto è fuori da questo tipo di ipotesi, per espressa previsione dell’emendamento. Secondo alcuni l’abolizione del tacito rinnovo dai contratti auto, per effetto di uno dei precedenti Decreti concorrenza, sarebbe servito a liberalizzare il mercato assicurativo e avrebbe condotto, negli ultimi 5 anni, all’abbattimento dei premi delle polizze Auto. Ma secondo l’Ivass, l’autorità di vigilanza delle assicurazioni, questo contenimento sarebbe il frutto degli interventi legislativi che hanno introdotto una stretta sui criteri di valutazione dei danni degli incidenti, il cui costo è quindi diminuito, e sul drastico calo dei sinistri. «Ma tutto questo – conclude Puxeddu – non ha nulla a che fare con il tacito rinnovo che non riguarda le Rc auto».



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