La Nuova Sardegna

Due anni per una risposta Ganau bacchetta la giunta

Due anni per una risposta Ganau bacchetta la giunta

Il presidente: ha ragione Tedde, troppo lunga l’attesa per le interrogazioni La Regione: «La richiesta del consigliere è sfuggita al nostro monitoraggio»

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CAGLIARI. Due anni per rispondere a un’interrogazione sono troppi e inaccettabili. Lo ha scritto il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, in una lettera indirizzata al presidente della Regione Francesco Pigliaru. Il senso della protesta è questo: la giunta non può snobbare l’Assemblea, che ha anche un importante ruolo ispettivo.

Il caso. Un passo indietro per capire com’è nata la scaramuccia istituzionale. Due anni fa il vicecapogruppo di Forza Italia Marco Tedde presenta un’interrogazione, con richiesta di risposta scritta, in cui chiede alla giunta delucidazioni sul trasferimento delle funzioni dei porti dallo Stato alla Regione. Senza neanche troppa velocità, il carteggio passa di ufficio in ufficio e alla fine approda all’assessorato ai lavori pubblici, che risponde dopo 24 mesi: «Non siamo competenti». A quel punto Tedde prende carta e penna, per segnalare il ritardo al presidente del Consiglio. «È evidente – scrive tra l’altro – che c’è stato un errore tutto interno agli uffici della presidenza della giunta. Presidenza che dimostra di non comunicare correttamente con gli altri uffici regionali e l’errore comunque non può essere fatto pagare ai consiglieri».

La protesta. Ricevuta la segnalazione piccata di Tedde, stavolta è Ganau a scrivere e la sua lettera è indirizzata al governatore. «Troppo spesso – scrive – i tempi con cui la giunta risponde alle interrogazioni, con richiesta di risposta scritta, raggiungono un livello di ritardo inaccettabile, e in palese contrasto con quanto prescritto dal regolamento del Consiglio che indica invece in quindici giorni il termine massimo entro cui deve pervenire la risposta». Per poi incalzare la giunta anche sulla sostanza: «È inoltre fondamentale assicurare – prosegue Ganau – la massima attenzione affinché le risposte trasmesse abbiano un contenuto soddisfacente e completo, altrimenti finirebbe per essere vanificato il prezioso ruolo di sindacato ispettivo che il consigliere regionale ha a disposizione per svolgere la propria funzione in modo ottimale».

La richiesta. «Pertanto – conclude Ganau nella lettera a Pigliaru – sempre nell'ottica della leale collaborazione che deve esserci tra amministrazione regionale e Consiglio, invito la presidenza della giunta a richiamare gli uffici a dare tempestivamente una risposta esauriente e nei tempi previsti alle interrogazioni presentate dai consiglieri».

La replica. Dalla presidenza della Regione fanno sapere che «sono in corso le verifiche sui motivi alla base di un ritardo così grave nella risposta all'interrogazione, evidentemente sfuggita dal monitoraggio delle richiesta inevase». Però – prosegue – i ritardi ordinari invece «sono spesso fisiologici, considerata l’enorme mole di lavoro a cui sono sottoposti gli uffici, che si trovano a dover istruire un numero impressionante di atti di sindacato ispettivo e fornire le risposte adeguate». Sul merito dell’interrogazione – conclude la nota – «va detto che fa riferimento ad adempimenti rimasti inevasi dalla giunta Cappellacci, dal 2011 al 2014».



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