Bancarotta, indagati i vertici della Stim
Nuovi guai giudiziari per l’ad della società fallita che amministrava e gestiva il grande resort di Chia
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CAGLIARI. C’è un’inchiesta per bancarotta che riguarda la Stim - Sviluppo turismo integrato mediterraneo srl - e che coinvolge, senza indagati, una banca del Veneto. A lanciare la notizia è stata la presidente della Corte d’Appello Gemma Cucca nella sua relazione di inaugurazione dell’anno giudiziario, sabato scorso. L’alto magistrato ha parlato di inchiesta chiusa, in realtà si tratta di un fascicolo aperto sei mesi fa dal pm Emanuele Secci dopo che il tribunale aveva dichiarato il fallimento della società immobiliare con sede a Domusdemaria, la stessa coinvolta dieci anni fa in un processo per abusi edilizi e violazioni paesaggistiche legate a un campo da golf e altre strutture realizzate al Chia Laguna resort. La Procura si è limitata a chiarire lo stato dell’inchiesta senza anticipare alcun dettaglio sugli esiti e neppure sulle imputazioni: di certo la principale è quella di bancarotta fraudolenta, che significa denaro non versato ai creditori e finito in chissà quali tasche. Ma altre ipotesi, considerata la natura dell’indagine, potrebbero essere più ampie. Al momento risulta indagato l’amministratore delegato Antonio Cavalieri, una decina d’anni fa conosciuto soprattutto come organizzatore del premio giornalistico Chia. I suoi party erano molto ambìti, lo divennero meno quando la stella Cavalieri finì offuscata dalle inchieste giudiziarie. Ora si riparla di lui sul fronte della giustizia penale, punto di partenza la decisione datata 29 giugno 2016 del tribunale fallimentare presieduto da Maria Mura - giudice estensore Nicola Caschili - che ha dichiarato fallita la Stim per via di un debito di tre milioni e 356 mila euro nei confronti di Equitalia. Si tratta di tasse non versate, che - si legge nella sentenza - costituiscono uno stato di insolvenza insuperabile. Il patrimonio netto negativo della società in liquidazione, come risulta dal bilancio del 31 dicembre 2015, era di dieci milioni e 598 mila euro. Ed è su questo elemento che si è accesa l’attenzione del tribunale fallimentare, un elemento che ha indotto i giudici a disporre la trasmissione del fascicolo alla Procura. Il pm Secci ha smentito che tra gli indagati compaiano dirigenti di banche venete, è certo però - come ha annunciato la presidente Cucca sabato scorso - che la Stim ha avuto rapporti con istituti di credito con sede in Veneto, rapporti finanziari sui quali la polizia giudiziaria, partendo dalle relazioni del curatore fallimentare Giuseppe Aste, svolgerà gli accertamenti necessari.
Cavalieri e gli altri indagati sono informati dell’indagine in corso perché hanno ricevuto la notifica dell’avviso di proroga firmato dal pm Secci. Per la vicenda del Chia Resort nel 2008 il gup aveva inflitto quattro mesi in primo grado a Cavalieri, al responsabile amministrativo Stim Piermario Rigoni e all’amministratrice della “Contact Gestioni” Ombretta Frisiera. (m.l)
Cavalieri e gli altri indagati sono informati dell’indagine in corso perché hanno ricevuto la notifica dell’avviso di proroga firmato dal pm Secci. Per la vicenda del Chia Resort nel 2008 il gup aveva inflitto quattro mesi in primo grado a Cavalieri, al responsabile amministrativo Stim Piermario Rigoni e all’amministratrice della “Contact Gestioni” Ombretta Frisiera. (m.l)