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Pittalis: «Autonomia e sostegno al lavoro»

di Claudio Zoccheddu
Pittalis: «Autonomia e sostegno al lavoro»

SASSARI. La novità che il Centrodestra sardo propone agli elettori è la spinta autonomista. L’impegno è tutto nella ricerca delle soluzioni per le difficoltà dei sardi. E in prima linea c’è Pietro...

10 febbraio 2018
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SASSARI. La novità che il Centrodestra sardo propone agli elettori è la spinta autonomista. L’impegno è tutto nella ricerca delle soluzioni per le difficoltà dei sardi. E in prima linea c’è Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale e candidato alla Camera come capolista nel collegio plurinominale del Nord.

Lavoro. «I nostri intenti sono stati annunciati dal presidente Berlusconi: sei anni di sgravi fiscali dedicati al sistema produttivo per alleggerire i costi e permettere alle il reinserimento lavorativo e l’abbattimento della disoccupazione giovanile. In questo modo rilanceremo i settori produttivi come l’agroalimentare e la pastorizia».

Trasporti. «Purtroppo abbiamo assistito al fallimento della politica regionale degli ultimi anni. Il primo errore è stato di Renato Soru che aveva caricato i costi della continuità territoriale sul bilancio regionale. Noi faremo l’opposto, sarà lo Stato a farsi carico integralmente delle spese mentre ci riapproprieremo del diritto di decidere da solo le politiche sui trasporti, senza pensare tanto al risparmio quanto alle esigenze dei cittadini».

Turismo. «Per ottenere lo sviluppo di un settore che adesso produce un misero 6 per cento del Pil, davvero troppo poco rispetto alle potenzialità, sarà necessario investire sulla formazione del personale e sulla qualità dei servizi che ci permetteranno l’inserimento nei circuiti internazionali. E sarà proprio l’industria turistica ad assorbire la disoccupazione».

Urbanistica. «Il ripristino del piano casa è la prima cosa da fare. Si tratta di uno strumento che non consuma il territorio e non danneggia l’ambiente ma permette il rilancio del settore edile e consente ai sardi di realizzare interventi fondamentali, come l’efficientamento energetico delle case. La cancellazione di questo strumento è stato uno degli errori più gravi commessi dal centrosinistra che lo ha sostituito con vincoli e divieti che hanno paralizzato il settore edile».

Industria. «L’industria pesante ha fallito e il fallimento era l’unica conseguenza possibile all’assenza di un’idea di riconversione. Quello che faremo sarà sostenere l’esistente accompagnando con forza le vertenze dei lavoratori e, allo stesso tempo, continuare con le bonifiche del territorio. Poi però punteremo sul turismo, sulla valorizzazione ambientale e sull’agroalimentare, devono essere queste, insieme alla pastorizia, le nostre punte di diamante».

Agricoltura. «L’obiettivo è ridurre la burocrazia e rendere tutte le misure, anche quelle di sostegno, dirette e fruibili. Non possiamo replicare spettacoli come quelli a cui hanno assistito i pastori: 45 milioni di euro per il sostegno delle imprese in crisi a cui è stato però fatto il terzo grado prima di ottenere quello che gli spettava. Perché il sistema sia competitivo è necessario snellire tutte le procedure».

Spopolamento. «Lo dico da anni e ho presentato una proposta di legge che è rimasta nei cassetti del consiglio regionale: per incentivare giovani e imprese a restare nelle aree interne dobbiamo concedere la fiscalità di vantaggio. Non è un sogno, sarebbe sufficiente abolire i tributi regionali per creare nuove opportunità. Poi mi piace molto l’idea dei sindaci che offrono le case da ristrutturare a prezzi simbolici».

Infrastrutture. «Abbiamo buttato milioni dell’ultima finanziaria nella promozione di eventi discutibili quando sarebbe stato molto meglio investire nelle strade per le zone interne. I soldi per questo tipo di interventi ci sono o si possono trovare, l’importante è non sperperarli».

Parchi. «Sono convinto che non debbano essere calati dall’alto. Il patrimonio ambientale deve essere gestito dalle comunità locali, solo così possono ottenere il consenso della popolazione che si traduce nella possibilità di sviluppo che comprende anche nuovi posti di lavoro».

Insularità. «Sosterremo la battaglia dell’eurodeputato Salvatore Cicu: i problemi dell’insularità devono essere argomento di confronto anche per l’Unione europea. Noi, poi, siamo una forza autonomista che metterà in campo tutto quello che serve perché i sardi non si sentano cittadini di serie B.

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