La Nuova Sardegna

Top 500 Sardegna: la 3A Arborea in Asia per crescere

di Simonetta Selloni
Confezionamento del latte negli impianti della 3A Arborea
Confezionamento del latte negli impianti della 3A Arborea

La prima azienda dell'isola nel settore dell'allevamento e della produzione di latte e latticini. Casula: obbligati a trovare nuovi sbocchi commerciali. Nel 2018 via al cantiere della centrale per il biometano

18 febbraio 2018
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Il Gigante bianco ha bisogno di nuovi mercati e, non pago di quelli interni e nazionali, rivolge lo sguardo verso quelli internazionali. Asiatici: la strategia per il futuro della Cooperativa 3A Arborea ha una direttrice decisa che porta verso quel mercato. «Non ci sono alternative. Consideriamo che la produzione dei nostri 228 soci aumenterà nel 2018 del 5 per cento. Siamo obbligati a trovare sbocchi commerciali oltre la Sardegna».

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Così Francesco Casula, 47 anni, da 13 al timone – come direttore generale – della Cooperativa 3A, presieduta da Gianfilippo Contu. Nel ranking della Top 500 2016 è al 14esimo posto con un fatturato di quasi 139 milioni, ma la 3A, per il 2017, ha già chiuso i conti con un salto in avanti: fatturato di 166 milioni. Niente male per la più grande azienda agricola dell’isola, che nel mercato nazionale, con 206 milioni di latte raccolto nell’anno appena passato, si colloca al 4° posto per la produzione di latte alimentare, preceduta nel podio soltanto da colossi quali Parmalat, Granarolo e Sterligarda.

Non basta. Nel mercato globale i numeri – per quanto buoni – sono solo la base di lavoro per proiezioni future. Ad Arborea lo sanno, l’occhio lungo della programmazione parte dall’allargamento delle offerte, politica ben avviata con le acquisizioni di Fattorie Girau, Coapla e San Ginese. Ma l’obiettivo è rivolto al futuro, con l’avvio del processo di internazionalizzazione. «Restiamo saldamente attaccati alle nostre radici, tuteliamo e coccoliamo i nostri clienti ma siamo impegnati nella promozione all’estero. Il fatturato nel mercato asiatico è stato di 4 milioni», continua Casula. L’Asia, con i suoi 4,4 miliardi di abitanti, è il primo mercato per l’export del latte Uht. E se 3A ha complessivamente 300 prodotti, il latte resta il business centrale. Anche e soprattutto ora, passato l’annus horribilis, il 2016, con il latte pagato 36 centesimi al litro ai soci: il 2017 si è chiuso con una media di 42 centesimi al litro, iva esclusa. C’è di che essere ottimisti.

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Il paradigma dello sviluppo passa per altri due step: il benessere animale, e la sostenibilità ambientale. Il 2018 sarà l’anno in cui si avvierà il cantiere per la prima centrale di produzione di biometano, che utilizzerà i liquami zootecnici delle 35mila mucche del patrimonio di Arborea per alimentare camion e veicoli professionali. Casula non si sbilancia. Mercati internazionali, tecnologia: il pragmatismo, in casa 3A, è rimasto quello dei primi coloni del Veneto e dell’Emilia Romagna.
 

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