La Nuova Sardegna

Zone interne, sos di Deiana «Subito il piano di rilancio»

Zone interne, sos di Deiana «Subito il piano di rilancio»

L’Anci si appella a Pigliaru dopo la minaccia di dimissioni del sindaco di Ottana «Necessario un progetto di recupero ambientale e di riconversione industriale»

04 aprile 2018
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SASSARI. Le ciminiere spente per sempre nella vallata di Ottana sono il simbolo della profonda crisi che vivono le zone interne. La fine del sogno industriale è solo uno spicchio della disperazione di un territorio. Al passato da tuta blu non c’è alternativa, per ora. Ottana è solo il caso da cui parte il presidente dell’Anci, Emiliano Deiana, per lanciare un sos per le zone interne.

Deiana scrive una lettera al governatore Francesco Pigliaru in cui chiede per le zone interne un sostegno. «Caro Presidente, le scrivo per sottoporre alla sua attenzione la situazione del Comune di Ottana il cui sindaco Franco Saba e l'intera amministrazione hanno minacciato le dimissioni a causa della difficile situazione socio-economica di quel territorio. Non è importante in questo momento soffermarsi sulle modalità di rivendicazione rispetto a una situazione a tutti nota e che riguarda non solo quel comune ma l'intera Sardegna centrale e rientra, almeno per l'analisi di Anci Sardegna, nella più generale situazione delle aree interne. Sappiamo che un modello di sviluppo che partiva dal Piano di Rinascita è inesorabilmente fallito, ma all'orizzonte non si vede nulla di sostitutivo e di radicalmente alternativo».

L’allarme. Deiana non nasconde le difficoltà sociali che svuotano il centro dell’isola. Al contrario, mette l’accento sulla situazione di crisi profonda che vivono molti comuni dell’interno e chiede alla Regione un intervento deciso per fermare la continua scomparsa dei centri dell’interno. «L’Anci chiede che la Regione, insieme alle autonomie locali organizzi e predisponga un progetto organico di recupero ambientale e di riconversione industriale secondo quelle che sono le caratteristiche economiche e sociali del territorio legate all'agricoltura, alla pastorizia e all'agroindustria, e che non prefiguri operazioni puramente assistenziali, ma inneschi percorsi virtuosi di progresso. Il tutto senza lasciare da soli i lavoratori - in particolare quelli più fragili - che negli anni hanno perso il lavoro a causa di una crisi che ha radici profonde e lontane. L’Anci Sardegna è da ora disponibile a concorrere al fianco delle amministrazioni comunali e della Regione per iniziare un percorso che porti a un progetto condiviso che riguardi la Sardegna centrale e le aree interne della nostra terra». Deiana chiede la convocazione di un vertice dei sindaci e dell’Anci in Regione per mettere a punto una strategia condivisa.

Il piano del rilancio del Nuorese. In realtà già dall’anno scorso la giunta ha varato un piano di rilancio del Nuorese. Sul piatto ha messo subito risorse per 28 milioni di euro con cui ha avviato 15 progetti. Gli interventi vanno dal mondo della scuola, all’ambiente e alla cultura. Ma ci sono risorse anche per le iniziative legate alla manifattura e al distretto del marmo. Lo stanziamento complessivo del piano è di 55 milioni di euro a cui se ne aggiungono altri 30. (l.roj)

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