La Nuova Sardegna

Caria ai liquidatori dell’Aras: ora dimettetevi

Caria ai liquidatori dell’Aras: ora dimettetevi

Zootecnia, l’assessore rifiuta di rapportarsi con la nuova entità Aas: «Spazio al commissario»

01 settembre 2018
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CAGLIARI. Si fa sempre più aspra la vertenza Aras e dopo il via allo sciopero dei dipendenti dell’associazione regionale allevatori che si occupa di assistenza a circa 10mila aziende zootecniche, senza stipendio e rimborsi da 4 mesi, l’assessore all’agricoltura Pier Luigi Caria invita i commissari liquidatori «a dimettersi e a procedere, secondo le norme, per facilitare la nomina di un nuovo commissario di garanzia (il nome è già stato individuato, ndc). La Giunta e il Consiglio regionale infatti sono impegnati perché si raggiungano gli obiettivi previsti dalla legge 3 del 2009», che prevedeva il passaggio sotto Laore. Le trattative con i ministeri tendono proprio a convincerli che la Regione non avrebbe alcuna spesa supplementare nell’assorbimento dei circa 300 lavoratori, considerato che i loro stipendi sono già pagati con fondi di provenienza regionale.

Negli scorsi giorni proprio il collegio dei liquidatori dell’Aras aveva fatto sapere di aver registrato una nuova entità, l’Aas (Associazione allevatori della Sardegna) e facendo intendere che con essa ci si sarebbe dovuti rapportare al posto di quella in liquidazione, a suo dire senza più personalità giuridica. «Non esiste per la Regione interlocutore diverso dall’Aras», replica Caria, affermando che «l’associazione ha ancora personalità giuridica, seppur in liquidazione (ai sensi del Dpr n. 361/2000 e dell’art. 27 del codice civile) e avendo una convenzione con la Regione fino al 2020, ha il compito di garantire gli impegni con gli allevatori e di rendicontarne le attività (anche pregresse negli anni), così da avviare il trasferimento delle risorse dall’Agenzia Laore Sardegna ad Aras e quindi verso i lavoratori». Caria ha poi invitato il collegio dei liquidatori sociali «a inviare quanto prima i materiali integrativi richiesti poche settimane fa dal ministero dell’Economia e delle Finanze per dare seguito alle valutazioni ministeriali sul futuro dei dipendenti dell’Aras».

La segretaria generale Uila-Uil Sardegna, Gaia Garau, si dice «preoccupata dal costante battibecco tra assessorati e deputati del M5S» e spinge sulla nomina del professionista già individuato «che si occupi dell'ordinaria amministrazione di un'associazione ormai allo sbando, dove attualmente si lavora senza direttive e senza retribuzioni». Quanto allo sciopero, «l'assessorato ci ha chiesto di non interrompere il servizio perché è la rendicontazione dell'attività svolta a garantire le retribuzioni future. Ma è chiaro che i dipendenti non possono ancora lavorare senza stipendio».

Anche secondo il segretario di Fai-Cisl, Bruno Olivieri, la situazione «è insostenibile e mette in ginocchio i lavoratori». Per questo ha chiesto «l'intervento diretto di Pigliaru affinché avochi a se la delicata questione al fine di trovare soluzioni immediate che permettano di ripristinare le garanzie per i lavoratori e per gli allevatori beneficiari della Misura 14 e che garantisca l'operatività dell'associazione e la regolarizzazione dei flussi finanziari regolarmente coperti dai finanziamenti esistenti da parte di Laore». (a.palm.)

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