La Nuova Sardegna

Coldiretti: agricoltura in ginocchio

Coldiretti: agricoltura in ginocchio

Saba e Cualbu: «Un forum sul nuovo clima e un Psr che adegui colture e metodi»

30 ottobre 2018
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SASSARI. Coldiretti fa la conta dei danni del maltempo e, anche se per i bilanci occorre attendere la fine della perturbazione, parla già di «agricoltura ormai in ginocchio» anche perché il tutto accade dopo la siccità straordinaria dello scorso anno, piogge e grandinate anomale in primavera e agosto, l’alluvione nel sud Sardegna e nel Sarrabus. E ora una nuova mazzata: grandine e forte vento hanno scoperchiato stalle, abbattuto alberi, raso al suolo colture, distrutto strutture e mezzi, con qualche animale morto. «Il territorio più danneggiato è quello tra l’Alto Oristanese e il Marghine – dice Coldiretti – In pochi minuti vanno in frantumi una o più stagioni di lavoro».

La grandine di dimensioni inusuali ha raso al suolo le campagne dell’Algherese: rovinate colture di stagione e olivi in piena raccolta. Tanti danni si registrano anche su serre e strutture. Allagati parecchi campi. Nel Marghine, in particolare tra Sindia, Macomer, Bortigali e Borore, grandine e vento hanno scoperchiato stalle e fienili, ma anche qualche casa rurale. Una stalla è stata distrutta e i muri hanno schiacciato le capre. Bagnate e quindi inutilizzabili parecchie scorte di fieno e paglia e ci son animali (stanno cominciando i parti delle pecore) senza un tetto.

Nell’Alto Oristanese e nel Sinis danni alle infrastrutture agricole, qualche disagio anche negli agrumeti di Milis. Compromesso la produzione di alcuni vivai di fiori (pronti alla vendita per le festività dei Santi ). Nel Medio Campidano (Sanluri e Serramanna) e nel sud ad avere la peggio sono stati soprattutto i carciofi già in arrivo nei mercati. Nel Sarrabus un forte vento ha portato via i tralicci lasciando diverse aziende agricole senza corrente. Per il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba urge «un forum politico sui cambiamenti climatici». Per il presidente Battista Cualbu occorre «indirizzare il nuovo Psr su colture e metodi di coltivazione compatibili con questo clima». (a.palm.)



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