La Nuova Sardegna

Grig: petizione per uno stop di 3 anni

Grig: petizione per uno stop di 3 anni

Per gli ambientalisti la specie è in forte sofferenza, occorrono misure drastiche

03 novembre 2019
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CAGLIARI. Gli ambientalisti del Grig non hanno dubbi: occorre fermare i prelievi. Per tre anni. E lanciano una petizione on line sulla piattaforma charge.org rivolta ai ministri delle politiche agricole e dell'ambiente e all'assessore dell'agricoltura: chiedono una moratoria, monitoraggi marini e provvedimenti di sostegno ai pescatori temporaneamente impossibilitati alla pesca. Stefano Deliperi, responsabile del Gruppo di intervento giuridico, accusa la Regione per il decreto con cui l’assessora Gabriella Murgia «autorizza la raccolta di 2 mila ricci al giorno per ogni pescatore professionista dall'1 novembre fino al 15 aprile, incurante delle richieste di moratoria provenienti da più parti, fra cui i Comuni di Sant'Antioco, Calasetta, Portoscuso». E questo nonostante lei stessa «riconosca che le popolazioni del riccio presenti nei mari della Sardegna sono in “forte sofferenza”». Deliperi snocciola dei numeri impressionanti: «Ai soli 182 pescatori professionali subacquei (dati 2018) sarebbe consentito raccogliere ben 364.000 ricci al giorno, cioè 2.184.000 alla settimana, più di 8.730.000 al mese, quasi 50 milioni a stagione. A questi numeri sarebbe necessario sommare quelli derivanti dalla pesca professionale marittima, dalla pesca sportiva-ricreativa e quelli, completamente incontrollabili, degli abusivi». Una scelta che, per gli ambientalisti, non tiene assolutamente in conto la grave situazione del riccio di mare: «È in via di rapida rarefazione, in particolare nei mari sardi, a causa del pesante prelievo a fini gastronomici, tant'è che sempre più ristoratori, giustamente, li escludono dai propri menù. Imperversa poi il prelievo abusivo e non si contano i sequestri. Sono ancora allo stadio sperimentale gli allevamenti, ma la situazione è davvero grave e necessita di forti misure di salvaguardia». (a.palm.)

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