Vertenza latte, pastori indagati: la politica resta prudente
Frailis, Pd: «Categoria tradita da Salvini». Pittalis, Fi: «Subito una soluzione». Promossa la visita della Bellanova. Cucca, Iv: «Ora un cambio di passo»
12 novembre 2019
3 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Le due facce della vertenza latte. Da una parte la visita della ministra Teresa Bellanova che riaccende il faro del governo sull’emergenza pecorino. Dall’altra i 150 avvisi di garanzia ai pastori che a febbraio sono scesi per strada per mostrare tutta la loro rabbia davanti a una situazione non più sostenibile. In 24 ore il mondo delle campagne è diventato centrale nel dibattito politico.
Perché dopo le promesse dell’ex ministro Salvini il prezzo del latte, che doveva arrivare in 48 ore a un euro, è ancora fermo. E dopo le proteste di piazza ai pastori è rimasto solo un avviso di garanzia.
«I pastori sono stati traditi da Salvini – dice il deputato del Pd Andrea Frailis –. È chiaro che sono delusi dalle promesse fatte a vuoto dall’ex ministro. In questo quadro deve essere vista in modo positivo la visita della ministra Bellanova. Dimostra la grande attenzione del governo per la crisi del comparto. Ho apprezzato la prudenza e la serietà del ministro, che ha evitato ulteriori promesse. Veniamo da un periodo in cui un ministro non competente aveva detto che avrebbe risolto l’emergenza in 48 ore. Siamo qua ad aspettare soluzioni mai arrivate. Attendiamo anche la quotazione di un euro al litro. Questo dimostra come questa vertenza sia complessa. Per questo serve prudenza. E ricordo che il primo intervento in aula l’ho fatto proprio per denunciare l’emergenza latte nell’isola. Per quello che riguarda gli avvisi di garanzia credo che la giustizia debba fare il suo corso, ma non si può colpevolizzare un comparto che da anni lotta per vedere pagato in modo equo il proprio lavoro. E l’esasperazione porta a scendere in piazza».
Critico il deputato di Forza Italia Pietro Pittalis. «I pastori sono stanchi di visite in cui si portano solo promesse – dice Pittalis –. Serve una soluzione, un percorso realistico e breve che dia certezze alla categoria. Il settore è allo stremo, i pastori lavorano in perdita e non si può più andare avanti in questo modo. Spero ci sia uno sforzo congiunto che veda accanto la Regione e il Governo. Non possiamo più aspettare settimane in attesa di tavoli inutili. Per quello che riguarda i 150 avvisi di garanzia trovo paradossale che una categoria vessata trovi oltre al danno del latte pagato sottocosto la beffa di trovarsi sul banco degli imputati. La legge va sempre rispettata, ma spero si tenga conto, e lo dico da avvocato, del clima di esasperazione in cui sono avvenute le manifestazioni. Non dico che questo giustifichi atti che violino la legge. Ma si deve tenere conto di chi ha dimostrato in modo pacifico senza arrecare danni».
Parla di svolta importante il senatore di Italia Viva, Giuseppe Luigi Cucca. «Ho apprezzato molto l’atteggiamento della ministra Bellanova – afferma Cucca –. Ha dimostrato di essere pratica e di non essere venuta in Sardegna a raccontare bugie. Con coraggio ha fatto il punto sulla vertenza latte. Ha subito rimodulato 5 milioni di euro che non erano stati spesi per irrobustire le risorse messe a disposizione sulla vertenza. Non ha promesso valigie di soldi, ma soluzioni. Non si è presentata come Salvini in campagna elettorale, ha inaugurato un percorso nuovo. Comprendo le reazioni esasperate dei pastori, ma per abitudine non commento mai i provvedimenti della magistratura. E ricordo che l’avviso di garanzia è, come dice la parola stessa, a garanzia dell’indagato».
Il deputato dei 5 Stelle Luciano Cadeddu difende il lavoro fatto fino a ora e parla di svolta imminente. «Le cose portate nel decreto emergenze porteranno risultati immediati – spiega Cadeddu –. Dal bando per gli indigenti alle norme sulla tracciabilità sono fatti concreti che presto mostreranno i loro effettivi benefici per la categoria. Sui nuovi avvisi di garanzia ai pastori credo che faranno la fine degli altri. In molti casi sono stati archiviati. Non trovo giusto che chi manifesta in modo pacifico finisca indagato». (l.roj)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Perché dopo le promesse dell’ex ministro Salvini il prezzo del latte, che doveva arrivare in 48 ore a un euro, è ancora fermo. E dopo le proteste di piazza ai pastori è rimasto solo un avviso di garanzia.
«I pastori sono stati traditi da Salvini – dice il deputato del Pd Andrea Frailis –. È chiaro che sono delusi dalle promesse fatte a vuoto dall’ex ministro. In questo quadro deve essere vista in modo positivo la visita della ministra Bellanova. Dimostra la grande attenzione del governo per la crisi del comparto. Ho apprezzato la prudenza e la serietà del ministro, che ha evitato ulteriori promesse. Veniamo da un periodo in cui un ministro non competente aveva detto che avrebbe risolto l’emergenza in 48 ore. Siamo qua ad aspettare soluzioni mai arrivate. Attendiamo anche la quotazione di un euro al litro. Questo dimostra come questa vertenza sia complessa. Per questo serve prudenza. E ricordo che il primo intervento in aula l’ho fatto proprio per denunciare l’emergenza latte nell’isola. Per quello che riguarda gli avvisi di garanzia credo che la giustizia debba fare il suo corso, ma non si può colpevolizzare un comparto che da anni lotta per vedere pagato in modo equo il proprio lavoro. E l’esasperazione porta a scendere in piazza».
Critico il deputato di Forza Italia Pietro Pittalis. «I pastori sono stanchi di visite in cui si portano solo promesse – dice Pittalis –. Serve una soluzione, un percorso realistico e breve che dia certezze alla categoria. Il settore è allo stremo, i pastori lavorano in perdita e non si può più andare avanti in questo modo. Spero ci sia uno sforzo congiunto che veda accanto la Regione e il Governo. Non possiamo più aspettare settimane in attesa di tavoli inutili. Per quello che riguarda i 150 avvisi di garanzia trovo paradossale che una categoria vessata trovi oltre al danno del latte pagato sottocosto la beffa di trovarsi sul banco degli imputati. La legge va sempre rispettata, ma spero si tenga conto, e lo dico da avvocato, del clima di esasperazione in cui sono avvenute le manifestazioni. Non dico che questo giustifichi atti che violino la legge. Ma si deve tenere conto di chi ha dimostrato in modo pacifico senza arrecare danni».
Parla di svolta importante il senatore di Italia Viva, Giuseppe Luigi Cucca. «Ho apprezzato molto l’atteggiamento della ministra Bellanova – afferma Cucca –. Ha dimostrato di essere pratica e di non essere venuta in Sardegna a raccontare bugie. Con coraggio ha fatto il punto sulla vertenza latte. Ha subito rimodulato 5 milioni di euro che non erano stati spesi per irrobustire le risorse messe a disposizione sulla vertenza. Non ha promesso valigie di soldi, ma soluzioni. Non si è presentata come Salvini in campagna elettorale, ha inaugurato un percorso nuovo. Comprendo le reazioni esasperate dei pastori, ma per abitudine non commento mai i provvedimenti della magistratura. E ricordo che l’avviso di garanzia è, come dice la parola stessa, a garanzia dell’indagato».
Il deputato dei 5 Stelle Luciano Cadeddu difende il lavoro fatto fino a ora e parla di svolta imminente. «Le cose portate nel decreto emergenze porteranno risultati immediati – spiega Cadeddu –. Dal bando per gli indigenti alle norme sulla tracciabilità sono fatti concreti che presto mostreranno i loro effettivi benefici per la categoria. Sui nuovi avvisi di garanzia ai pastori credo che faranno la fine degli altri. In molti casi sono stati archiviati. Non trovo giusto che chi manifesta in modo pacifico finisca indagato». (l.roj)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.