La Nuova Sardegna

Pressing della Regione su Alitalia perché aumenti i voli

di Luca Rojch
Pressing della Regione su Alitalia perché aumenti i voli

Dopo il rifiuto di Air Italy di andare ad Alghero l’assessore Todde studia una via di uscita

14 novembre 2019
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SASSARI. Seduto sui cocci della Continuità territoriale l’assessore ai Trasporti Giorgio Todde cerca di non far precipitare l’isola nel caos. La chiusura dell’aeroporto di Olbia per 40 giorni, dal 3 febbraio al 13 marzo, si è trasformata in poche ore in una sorta di collasso del delicato meccanismo con cui il governatore Christian Solinas aveva dato vita a una continuità mista. Todde cerca di mantenere la rotta. Ha convocato per i prossimi giorni il comitato di controllo per mettere a punto un piano di emergenza che porti a una soluzione tampone per i 40 giorni di chiusura del Costa Smeralda. «Ho riconvocato il comitato – spiega Todde –. L’obiettivo è evitare disservizi. Proveremo a chiedere ad Alitalia l’aumento dei posti disponibili e dei voli che da Alghero vanno a Roma e Milano. Dobbiamo rendere possibile ai sardi spostarsi dall’isola senza difficoltà. Il tavolo in realtà l’avevo già convocato due settimane fa e avevo messo in evidenza questo pericolo. Di fatto nessuno può obbligare Air Italy a volare da Alghero. Copre le rotte in continuità senza sovvenzione e per la compagnia spostare personale, check in, aerei e tutta la macchina su Alghero non è conveniente economicamente, né può essere obbligata a farlo da un punto di vista giuridico».

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L’assessore non ha molte strade davanti a sé. Impossibile chiedere ad Air Italy un ulteriore sforzo. Da Olbia copre le rotte con la nuova continuità senza ricevere un euro di sovvenzione. Una scelta più politica che economica fatta dal vettore con sede a Olbia. Può cercare di fare leva su Alitalia perché aumenti i voli da Alghero, ma anche in questo caso si trova davanti alla difficoltà di una compagnia in amministrazione controllata che perde 900mila euro al giorno.

Air Italy. La prima emergenza che la Regione deve affrontare è l’atteggiamento ondivago di Air Italy. La compagnia ha sempre ribadito che vuole restare a Olbia, e che l’hub di Malpensa ha una funzione strategica, ma la testa e il cuore resteranno nell’isola. Tutto bello ed entusiasmante per i 600 dipendenti, più i lavoratori dell’indotto, che ruotano intorno alla compagnia. Ma dal 3 febbraio al 13 marzo Air Italy sospenderà i voli in continuità da Olbia. Ma a mettere ancora più in allarme tutti è la scelta di non fare più biglietti, né voli per Roma e Milano in continuità, dal 16 aprile del 2020, data di scadenza della continuità senza compensazione. Nessuna comunicazione ufficiale da parte della compagnia di un disimpegno, ma più volte consiglieri regionali e parlamentari della Gallura hanno lanciato l’allarme di un possibile addio di Air Italy alla Sardegna. Todde promette: «Monitoriamo con attenzione la situazione – spiega –. Ho contatti quotidiani con Air Italy».

Ma il rischio che la principale compagnia scompaia dall’isola è qualcosa di più di una suggestione.

Alitalia. Complicato per la Regione pensare che Alitalia possa essere il pilastro su cui costruire la continuità del futuro. La compagnia è in amministrazione straordinaria, lo Stato cerca di ristrutturarla e di trovare partner per un suo rilancio. Per ora continua a ingoiare fondi pubblici e si trova anche nella complicata situazione di non poter fare scelte “politiche”. Operazioni che non portino a profitti certi. L’assessore fa capire che si attiverà per convincere Alitalia a prendersi ancora più spazio nei cieli sardi, ma l’operazione è molto complicata, perché si potrà fare solo se i commissari troveranno conveniente l’iniziativa. E se Alitalia potrà garantire di coprire il servizio.

La nuova Ct1. Todde resta prudente. «Ma posso dire che sono ottimista – conclude –. Col presidente Solinas lavoriamo sul via libera al nuovo modello di Continuità aerea che è già nelle mani del ministero. Sono a Roma quasi ogni settimana per chiudere questa partita. È chiaro che il successo del bando si potrà avere solo se si riuscirà a portare a Bruxelles una iniziativa condivisa e sostenuta dal ministero. Ma siamo vicini a una soluzione».
 

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