La Nuova Sardegna

Sciopero degli aerei: i sardi prigionieri nell'isola

Alessandro Pirina
L'area check-in di Fiumicino desolatamente vuota
L'area check-in di Fiumicino desolatamente vuota

Venerdì nero per chi doveva viaggiare: 34 voi cancellati, centinaia a terra

14 dicembre 2019
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SASSARI. Isola più isolata del solito. Lo sciopero di Alitalia e Air Italy ha allontanato ancora di più la Sardegna dal resto del mondo. Trentaquattro voli cancellati in poco più di 24 ore - due anche questa mattina da Alghero per Roma e da Cagliari per Milano - significa che per un’intera giornata è stato quasi impossibile muoversi dall’isola o raggiungerla. L’obiettivo dello sciopero dei lavoratori è stato ottenuto: creare disagio per sottolineare la loro situazione di disagio.

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Ma ovviamente in un’isola che non ha alternative di collegamenti uno scenario del genere la trasforma in una prigione. E così ieri, nonostante le compagnie aeree abbiano cercato di riproteggere i passeggeri, sono stati centinaia i sardi - e non solo - che si sono trovati ad affrontare una condizione di prigionieri. Perché chi doveva raggiungere Roma o Milano per una visita medica fissata da tempo, o per qualsiasi altro tipo di appuntamento senza possibilità di rinvio, non ha potuto fare altro che arrendersi. Ed è servito a poco che Alitalia abbia utilizzato aerei più capienti per riproteggere i passeggeri.

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