La Nuova Sardegna

Allarme continuità aerea opposizione in rivolta

di Luca Rojch
Allarme continuità aerea opposizione in rivolta

Meloni, Pd: «Si rischia la paralisi». Agus, Progressisti: «Siamo vicini al caos»

14 gennaio 2020
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SASSARI. La linea d’orizzonte tra cielo e mare è sempre più invisibile. I trasporti nell’isola sembrano avvolti dalla nebbia fitta dell’incertezza. Sul rinnovo della Convenzione il ministero sembra avere preso una rotta autonoma che di fatto taglia fuori la Regione. Ma la maggiore preoccupazione sembra concentrarsi in questi giorni sulla continuità aerea. Anche l’assessore Giorgio Todde non ha nascosto la sua preoccupazione davanti al silenzio dell’Europa. L’esponente della giunta Solinas ha lanciato un appello perché l’Ue conceda la proroga dell’attuale regime, e perché sia possibile avere un nuovo modello di continuità. Ma Todde non dovrà convincere solo l’Europa, ma anche le compagnie ad accettare la proroga. Missione non semplicissima.

La polemica. E le opposizioni lanciano l’attacco. Il consigliere regionale del Pd Giuseppe Meloni punta il dito contro la giunta: «È stata incapace in questi mesi di portare avanti una politica dei trasporti – dice Meloni –. In quasi un anno è stata capace solo di prorogare i modelli esistenti e creare un pericoloso vuoto. Dopo un anno ora l’assessore chiede di prorogare il modello precedente. Ma è quello che avevamo chiesto noi un anno fa alla giunta senza venire ascoltati. In questi mesi si è perso tempo e ora si espone l’isola a un danno devastante. Da una parte i sardi sono intrappolati, dal 16 aprile non ci sono più voli per Roma e Milano. Dall’altro anche la stagione turistica viene compromessa da questo ritardo, perché i turisti non possono acquistare un biglietto. Un’incertezza inaccettabile. A cui si aggiunge anche l’assoluta assenza di comunicazione con le compagnie che portano avanti la continuità. Avevamo già denunciato l’incapacità di questa giunta, ma ora la situazione è diventata drammatica e non basta appellarsi all’Europa per salvarsi».

I progressisti chiedono la discussione immediata in consiglio. «La riunione del Consiglio regionale sul tema della continuità aerea è irrimandabile – spiega il capogruppo Francesco Agus –. La solitudine e il sostanziale caos con cui la Giunta affronta la questione rischia di produrre disastri su una vicenda in cui un errore può far tornare indietro la nostra Regione di più di 20 anni. Non vorremmo essere coinvolti solo a cose fatte, magari di fronte a una situazione irreversibile. La giunta chiarisca in aula, una volta per tutte, che strategie sta porta avanti e in che modo pensa di garantire la proroga dell’attuale regime, a oggi senza garanzie dal 17 aprile». I Progressisti mettono in fila i primi effetti dell’incertezza. Con il calo delle prenotazioni turistiche e l’incremento dei prezzi da parte dei vettori low cost.

Il nodo. La Regione si trova a fronteggiare una situazione vicina al collasso. Perché il bando presentato dalla giunta con il nuovo modello di continuità territoriale non è ancora stato approvato dall’Ue. E in ogni caso anche in caso di immediato via libera il bando deve restare pubblicato per sei mesi prima di entrare in vigore. Facile capire che il 16 aprile non ci sarà la nuova Ct1, e senza proroga la certezza è che a dominare sarà il libero mercato. Prezzi dei biglietti non calmierati e voli negli orari e nei giorni in cui è più conveniente per le compagnie. Oltre alla difficoltà di avere collegamenti nei mesi di spalla.

Per i sardi impossibile volare. Ma il disagio ci sarà anche per i non residenti. Perché fino al 16 aprile non potranno essere messi in vendita i biglietti non in continuità. Impossibile prenotare un volo o prendere un aereo e gli effetti sul turismo sono già evidenti.

La Regione dovrà poi convincere Alitalia e Air Italy a continuare a volare con l’attuale sistema di continuità. E se per i mesi estivi qualche spiraglio esiste, visto che sono quelli in cui si fa cassa, è molto più difficile penare che le due compagnie accettino per quelli di bassa stagione.

Alitalia è in amministrazione controllata, e il futuro di Air Italy sembra molto condizionato dalle scelte di politica industriale della società che potrebbe puntare su Malpensa e sul lungo raggio e lasciar stare le rotte della Ct1 e Olbia. Anche perché Air Italy in questo momento è a corto di aerei, dopo che i suoi Boeing 737 max sono stati messi a terra dalle autorità internazionali.

Un quadro complicato che vede intrecciarsi anche un altro aspetto. Il modello presentato dalla Regione si basa sulla tariffa unica, più volte bocciato dall’Ue, ma la giunta Solinas è certa di avere trovato la chiave per ottenere il via libera su questo punto.

@LucaRojch. @RIPRODUZIONE RISERVATA

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