La Nuova Sardegna

Ente foreste, assolti 4 accusati di abuso d’ufficio

Ente foreste, assolti 4 accusati di abuso d’ufficio

Il Cda tagliò lo stipendio per due mesi a un dirigente: non fu una punizione per un ricorso al Tar 

05 febbraio 2020
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CAGLIARI. Il fatto non sussiste. Con questa motivazione la seconda sezione del tribunale di Cagliari ha assolto quattro componenti del Cda dell’Ente foreste regionale, tutti imputati di concorso nel reato di abuso d’ufficio. Si tratta del presidente del Cda Delfo Poddighe (74 anni) di Sassari e i membri Bachisio Molotzu (77) di Bono, il sindaco di Bolotana Francesco Manconi (71) e il sindaco di Arzana Marco Melis (50), difesi dagli avvocati Agostinangelo Marras e Massimiliano Ravenna. Erano accusati di aver adottato il 14 maggio 2014 un provvedimento che sanzionava il dirigente Michele Puxeddu, cui fu tagliato di un decimo lo stipendio per due mesi.

Puxeddu era contrario alla conferma per un anno nel ruolo di direttore generale di Gilberto Murgia decretata dalla Regione, decisione contro la quale aveva inoltrato un ricorso al Tar. I giudici amministrativi avevano dato ragione a Puxeddu, ma poi il Consiglio di Stato ribaltò quel pronunciamento.

La sanzione del Cda fu adottata per l’acquisizione da parte di Puxeddu di un documento che dimostrava come Gilberto Murgia avesse cambiato residenza e che il dirigente voleva allegare al ricorso al tribunale amministrativo. Per il Cda Puxeddu avrebbe dovuto chiederne copia per vie formali anziché acquisirlo direttamente, da qui la sanzione.

Ma per il pm Emanuele Secci la decisione del Cda era mossa da «volontà persecutoria e vessatoria», in realtà l’intento sarebbe stato quello di punirlo per il ricorso. Tra l’altro, l’acquisizione del documento, per la Procura, sarebbe stata fatta in maniera corretta, dato che in un ente pubblico nessun atto può essere coperto dal segreto. Da qui le accuse di abuso d’ufficio e il rinvio a giudizio nel febbraio 2017 da parte del Gup Giuseppe Pintori.

Ieri l’atto finale, i legali Ravenna e Marras hanno insistito sul fatto che non ci fu alcuna attività persecutoria e che la sanzione (decisa all’unanimità) nei confronti di Puxeddu fu legittima e tempestiva, sottolineando come lo stesso avesse dichiarato in sede processuale i buoni rapporti con Poddighe, il che escludeva atteggiamenti pregiudizievoli nei suoi confronti.

Nel 2017 era stato invece prosciolto perché il fatto non costituisce reato un quinto membro, l'allora sindaco di Gairo Roberto Marino Marceddu, appena entrato nel Cda. (a.palm.)

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