La Nuova Sardegna

Femminicidio a Sorso, "Big Jim" ama la bella vita e le truffe

Femminicidio a Sorso, "Big Jim" ama la bella vita e le truffe

Il turbolento passato del femminicida: dal 2000 decine di processi e di inganni

17 febbraio 2020
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SASSARI. Negli anni Novanta, quando diventò famigerato, lo chiamavano Big Jim perché gli piaceva mostrare i muscoli. Gli piaceva anche ostentare oggetti di lusso e, più di tutto amava fare la bella vita e circondarsi di belle donne dell’est europeo alle quali faceva credere di essere un re dellla finanza.

Francesco Baingio Douglas Fadda è uno che sa parlare, un affabulatore che con la sua capacità ha costruito una carriera criminale fatta di piccole, grandi e gigantesche truffe. L’ultima l’avrebbe commessa in Ungheria, dove si era rifugiato dopo l’ennesima disavventura giudiziaria in Sardegna, e dove lo avevano accusato di un inganno internazionale con i soliti ingredienti: assegni, carte di credito che Fadda secondo le accuse maneggia come un prestigiatore.

Sono decine i processi che il femminicida ha affrontato nella sua vita. Il primo grosso guaio nel 2000, per una raffica di truffe a commercianti sassaresi. Al processo, qualche tempo dopo, Big Jim non mostrò i muscoli ma le lacrime di un uomo disperato. O almeno così voleva far credere di essere al giudice quando disse «L'ho fatto per aiutare la famiglia» sorprendendo tutti.

«Ma – aggiunse – Ho capito l'errore e risarcirò i danni». Nessuna delle vittime però vide un euro o ricevette una parola di scuse. L’ultimo avvistamento di Fadda è di qualche anno fa, quando l’uomo venne accusato di avere truffato alcuni commercianti. Estradato dall’Ungheria, dove era stato rintracciato dall’Interpol, venne portato nel carcere di Uta. Accusata con lui di truffa, c’era una giovane donna ungherese. Il caso era seguito dalla Dda di Cagliari.

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