La Nuova Sardegna

Sostegno, occorre creare più cattedre

Sostegno, occorre creare più cattedre

Flc Cgil al ministero: compensare gli organici sardi con i posti inutilizzati altrove

23 febbraio 2020
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SASSARI. A rischio c’è la continuità didattica per i ragazzi con disabilità. Così tra qualche giorno la Flc Cgil di Sassari porterà al ministero dell'istruzione una proposta che potrebbe contribuire a risolvere la grave situazione legata alla mancanza di insegnanti di sostegno che da una parte sta creando gravi difficoltà alle famiglie degli studenti che necessitano di un docente che li supporti nel loro percorso scolastico e dall'altra toglie migliaia di posti di lavoro all'isola. Una battaglia che potrebbe divenire regionale e nazionale. La parola chiave sarà "compensazione": «Considerato che in diverse regioni del nord Italia avanzerebbero ugualmente molti posti che resterebbero inutilizzati per la mancanza di specializzati in sostegno, il sindacato – spiega il segretario Luigi Canalis – proporrà al ministero di ridisegnare il quadro nazionale delle cattedre di diritto spostandole in aree (come la Sardegna) dove c'è maggior bisogno, il tutto senza aumentare il conto totale dei posti disponibili, ma solo rimodulandoli».

Nell'isola nel frattempo sono stati lanciati due corsi di specializzazione (che a ciascun partecipante costano ben 3000 euro) nei quali si stanno formando 390 docenti (150 a Sassari e 240 a Cagliari). Numeri comunque bassi rispetto a quanto occorrerebbe. A fronte di 6100 organici necessari a coprire tutti gli aventi diritto, 3620 posti sono ora occupati da non specializzati. Per quest’anno sono stati previsti in organico di diritto solo 259 posti, comunque un piccolo passo avanti. Ma una parte, 131, dei futuri specializzati rischia di entrare nel novero dei precari, perché in organico di diritto non ci sono i posti necessari per prendere tutti stabilmente. Certo possono sperare di essere assunti tra qualche anno, ma nel frattempo a pagare sono i bambini che si vedono spesso cambiare l'insegnante, mentre immettere in ruolo gli specializzati consentirebbe di avere organici stabili.

Perché l’idea della compensazione come soluzione? Lo si capisce guardando il quadro nazionale secondo un'elaborazione fatta da un componente del comitato nazionale specializzandi in sostegno, Federico Deiara. Esaminando regione per regione i numeri si scopre che ci sono regioni come l'Emilia Romagna che dopo aver sistemato i suoi specializzandi avrà 1000 posti in esubero, la Lombardia 4578, il Piemonte 2149. Tutti posti che avanzerebbero, mentre l’isola ha fame di cattedre. Da qui la proposta di compensare. Il ministero potrebbe di anno in anno, in fase di decreto interministeriale sull'organico di diritto, adeguare le cattedre alle necessità ridisegnando i numeri a seconda delle esigenze delle regioni.

Nel frattempo il ministero ha chiesto di far preparare altri 19.585 mila specializzandi (prove di ammissione 2-3 aprile, poi corso da concludere entro maggio 2021) che il prossimo anno scolastico verranno messi in organico di diritto. E 14mila per l'anno successivo. Il ministero dovrebbe solo iniziare a programmare. Anche per non esporsi alle cause delle famiglie degli studenti aventi diritto, che rischiano di fargli perdere un mare di risorse. (a.palmas)



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