La Nuova Sardegna

Arancia meccanica a Piscinas, quarto arresto

Arancia meccanica a Piscinas, quarto arresto

Un anziano fu picchiato per rapina in casa: preso l’ultimo responsabile, un 20enne di Villaperuccio

27 febbraio 2020
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PISCINAS. Il cerchio è chiuso: è stato arrestato dai carabinieri il quarto componente la banda che lo scorso 26 ottobre aveva rapinato in casa il 78enne Pinuccio Uccheddu riservandogli un trattamento durissimo. L’anziano di Piscinas era stato selvaggiamente picchiato, legato e imbavagliato. A raggiungere i tre complici nel carcere di Uta ieri all'alba è stato Michele Campesi, 20enne di Villaperuccio, arrestato dai militari del nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Carbonia, diretti dalla capitana Lucia Dilio, che il 28 gennaio scorso avevano arrestato gli altri tre componenti la banda, con l'accusa di rapina pluriaggravata e lesioni personali gravissime. Allora in manette erano finiti Gian Marco Garau di Nuxis e Mirko Manca di Villaperuccio, entrambi 22enni, e un 16enne.

Gli esiti positivi delle indagini sono arrivati anche grazie alla collaborazione con i militari dei compaesani di “ziu Pino”. L’anziano uomo, a seguito del brutale pestaggio, era stato ricoverato con prognosi riservata in ospedale, dove gli era stata tra l’altro asportata la milza spappolata dai colpi inferti dagli aggressori con una spranga in ferro.

A rivelare che nella rapina c'era un quarto complice sono stati gli accertamenti di laboratorio del Ris che hanno fatto emergere tracce biologiche non riconducibili ai primi tre arrestati con l'esame comparativo, e neppure alla vittima. Altro elemento determinante sull’esistenza di un quarto uomo sono stati i selfie scattati dalla banda nell'abitazione di Uccheddu, con i passamontagna a coprire il volto, in attesa che il padrone di casa tornasse dalla campagna. In una di quelle foto trovate nello smartphone di Garau compariva un individuo, con indumenti differenti da quelli trovati nelle abitazione dei primi tre arrestati. Diverse anche corporatura e fisionomia. Gli investigatori dell’Arma hanno puntato direttamente su Campesi. Le indagini dirette dalla capitana Dilio e condotte dal suo vice tenente Carlo Porru e dalla marescialla Roberta Di Pillo della stazione di Giba, hanno portato a stabilire che dopo la rapina il giovane si era nascosto nelle campagne di Villaperuccio e Tratalias che conosceva benissimo e dove i carabinieri hanno poi trovato tracce evidenti della sua presenza e perfino i resti bruciati dei capi di abbigliamento indossati al momento della rapina e apparsi nei selfie. Il ragazzo è poi tornato tempo a casa dei genitori e lì ieri mattina è stato arrestato. (luciano onnis)

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