La Nuova Sardegna

Siccità, colture foraggere a rischio

Siccità, colture foraggere a rischio

Coldiretti: inizio di primavera più secco degli ultimi 60 anni, servono interventi 

19 aprile 2020
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SASSARI. Con l’emergenza sanitaria in atto piove sul bagnato per le sorti dell’agricoltura, o meglio il problema è che negli ultimi mesi non è piovuto quasi nulla e si rischia di ripetere le problematiche del 2017, in particolar modo per la fienaggione, con una preoccupazione in più: quella che la Regione, se non è stata sinora in grado di liquidare gli aiuti per i danni della siccità relativi a quell’anno e quelli per le calamità 2018, chissà quando potrà farlo per i danni che si stanno profilando all’orizzonte. Se piovesse in maniera sostanziosa in questi giorni qualcosa si potrebbe ancora salvare.

I cambiamenti climatici incidono sempre di più, in negativo, nella vita delle aziende agricole. Il 2020, che passerà alla storia per l’emergenza Covid, si sta classificando anche come un anno tra i più siccitosi e caldi. Questi primi mesia, infatti, fanno registrare in Italia un – 44% di pioggia rispetto alla media (- 23,4 miliardi di metri cubi di acqua) secondo le elaborazioni Coldiretti Sardegna sui dati di meteo.expert.it. Anno che si classifica fino ad ora, sempre a livello nazionale, anche come il più caldo dal 1800 con temperature superiori di 1,52 gradi rispetto alla media nei primi tre mesi secondo un monitoraggio della stessa organizzazione sulla base dei dati Isac Cnr. Le finestre di freddo e le gelate di inizio marzo hanno fatto il resto su una natura risvegliata in anticipo dal caldo anomalo di gennaio e febbraio.

A piangere è soprattutto la viticoltura (tra l’altro un settore tra i più colpiti dall’emergenza Covid-19), qualche prodotto da campo (come patate e finocchi) e i frutteti. A preoccupare adesso è la siccità. Le piogge abbondanti dell’autunno (seguite anch’esse ad un periodo si siccità) hanno lasciato spazio a un 2020 siccitoso (secondo meteo.expert.it questo inizio di primavera è il più secco degli ultimi 60 anni). E i tanti che hanno seminato ora le foraggere a febbraio per cominciare a raccogliere ora si ritrovano nei guai.

«Già da inizio febbraio abbiamo chiesto e ottenuto dai Consorzi di bonifica l’irrigazione di soccorso – spiega Coldiretti Sardegna – Le timide piogge di inizio marzo hanno solo in parte alleviato il problema ma non risolto. Adesso a rischio ci sono infatti soprattutto le colture cerealicole, le leguminose e appunto le foraggere, con delle perdite che potrebbero essere ingenti visto che l’annata è avanzata e i campi sono ancora aridi».

Per questo ribadiamo alla Regione – dice il presidente Battista Cualbu – l’urgenza dell’erogazione dei denari delle calamità del 2017 e del 2018. Occorrono interventi straordinari adesso, perché ogni ora di ritardo potrebbe compromettere la vita delle aziende agricole». «È da tempo – prosegue il direttore Luca Saba – che chiediamo anche un forum permanente sui cambiamenti climatici. Lo stesso corona virus ci insegna che il mondo sta cambiando e dobbiamo cambiare anche noi nel modo di vivere, compresi i metodi di coltivazione e consumo. Ora più che mai occorre, tutti insieme, pensare ad un nuovo modello per l’agricoltura facendoci antesignani di una agricoltura sostenibile e compatibile con il nuovo clima». (a.palm.)

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