La Nuova Sardegna

Mascherine a prezzo fisso Sarà lo Stato a produrle

di Matteo Guidelli
Mascherine a prezzo fisso Sarà lo Stato a produrle

Ne sono già stati distribuiti 138 milioni, nei magazzini delle Regioni altri 47 Fase 2, gli esperti insistono: no alla riapertura di oratori e centri estivi

26 aprile 2020
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ROMA. Mascherine a prezzo fisso e disponibili per tutti con lo Stato che diventa produttore, riapertura dei musei a maggio, autocertificazione solo per gli spostamenti tra le Regioni, nuove regole per i cantieri. E chi ha il mare sotto casa può fare il bagno. In vista dell'inizio della Fase 2 si delinea il piano del governo anche se restano alcuni nodi aperti come i trasporti pubblici, la differenziazione dell'orario di lavoro, il problema della gestione dei bambini con il ritorno dei genitori al lavoro.

Mascherine a prezzo fisso: il commissario Domenico Arcuri ha sottolineato che su questo fronte l'Italia è pronta. Sono stati distribuiti 138 milioni di mascherine e le Regioni ne hanno in magazzino 47 milioni per sanità, parasanità, servizi pubblici essenziali, forze di polizia. I dispositivi verranno anche distribuiti a P.A., aziende dei trasporti pubblici e Rsa ma si lavora per fare in modo che tutti i cittadini possano averle visto che il governo non ha escluso la possibilità di renderle obbligatorie nei luoghi pubblici. Il prezzo sarà fisso, ha detto Arcuri, sia per quanto riguarda la vendita sia per quanto riguarda l'aliquota fiscale. Una delle ipotesi emersa nei giorni scorsi è che sia di 90 centesimi a mascherina. Inoltre, sarà direttamente lo Stato a produrle.

Dal 4 maggio cambieranno anche le regole per uscire di casa. Al momento il governo è orientato a lasciare l'autocertificazione per gli spostamenti tra una Regione e l'altra mentre non sarà necessario averla per muoversi all'interno dei Comuni e della stessa Regione. Gli spostamenti tra una regione e l'altra saranno consentiti solo per comprovate esigenze lavorative e motivi di salute.

Un altro segnale della ripartenza lo annuncia il ministro dei beni culturali Dario Franceschini. «A maggio, non dal 4 ma più avanti, potranno riaprire quei musei in grado di rispettare le prescrizioni».

I cantieri saranno i primi a ripartire, già da domani. Ma il riavvio riguarderà solo quelli di edilizia residenziale pubblica, scuole, carceri e opere contro il dissesto idrogeologico. Cantieri privati e manifattura, invece, dovrebbero ripartire il 4. Tutte le attività produttive dovranno mettere in atto misure di «protezione e prevenzione»: Dpi ai lavoratori, interventi igienici e di sanificazione delle aree, sorveglianza sanitaria in azienda.

Il 4 maggio dovrebbe essere anche il giorno in cui si potrà tornare nei parchi e a fare sport all'aperto, correre e andare in bici. Gli esperti chiedono ingressi contingentati e controlli, soprattutto nelle aree frequentate dai bambini, per far rispettare distanze e divieto di assembramento. Gli esperti ribadiscono che bisogna scordarsi l'apertura di centri estivi e oratori ma la ministra Elena Bonetti l'ha comunque inserita nel pacchetto di misure per le famiglie, che nelle sue intenzioni dovrebbero finire nel decreto aprile. Anche quando riaprire negozi, bar e ristoranti è ancora un tema su cui si discute. Plausibile che si parta l'11 maggio, anche se il 4 potrebbe essere dato il via libera all'asporto. Le attività più a rischio come i parrucchieri dovrebbero essere posticipate al 18. Tutti d'accordo sulle misure severe da applicare: tavoli dimezzati e distanziati, guanti e mascherine. È già consentito fare il bagno per chi abita al mare e non deve spostarsi troppo per raggiungerlo, sempre che non sia vietato da ordinanze locali. In estate potranno farlo tutti e le spiagge stanno lavorando per attrezzarsi alla nuova era. Previsti accessi a numero chiuso - anche sulle spiagge libere - prenotazione obbligatoria ombrelloni distanziati, controlli tra i bagnanti

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