La Nuova Sardegna

La Fase 2 è un'occasione: non fate sciocchezze

SILVIA SANNA
La Fase 2 è un'occasione: non fate sciocchezze

Troppi furbetti avvistati in giro: ora invece servono attenzione e rispetto delle regole, lo stesso atteggiamento tenuto negli ultimi due mesi

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C’è chi fa finta di non conoscersi e cammina a meno di un metro di distanza senza mascherina “tanto siamo all’aria aperta”. C’è chi pensa che la fase 2 significhi andare a fare la spesa in 2 e chi è convinto che la visita ai parenti sia il lasciapassare per il mega pranzo di famiglia. Tutto sbagliato. Il 4 maggio non è un “liberi tutti” e sia il Governo sia la Regione l’hanno ribadito nei decreti e nelle ordinanze. La parola d’ordine è cautela, perché la porzione di libertà ritrovata non può in alcun modo fare dimenticare che il virus è ancora tra noi.

Aggressivo sicuramente meno di prima – come dimostrano il calo delle vittime e dei contagi – ma comunque presente. Dunque ci vogliono attenzione e rispetto delle regole, lo stesso atteggiamento mostrato negli ultimi due mesi di quarantena forzata per moltissimi di noi.

La maggior parte dei sardi questo lo sa bene ma a preoccupare è la minoranza di persone che invece se ne infischia. Tra loro ci sono i complottisti – quelli convinti che sul virus siano state dette molte bugie e che il lockdown sia stata una imposizione senza senso – e i menefreghisti, quelli allergici al rispetto delle regole e alla tutela della salute collettiva.

Impossibile capire a quale categoria appartengano i gruppetti di trentenni avvistati sulle ciclabili e nei parchi di varie città che correvano e chiacchieravano fianco a fianco senza mascherina. Che sicuramente quando si fa sport dà fastidio perché si sposta e fa sudare: ma il problema si aggira facilmente andando a praticare attività sportiva da soli, così come stabilito nei decreti e nelle ordinanze. La lettura di entrambi i testi è stata sicuramente superficiale da parte di quegli adolescenti che hanno deciso di festeggiare l’ingresso nella fase 2 con una partita di calcetto. Alla faccia delle distanze.

E non è stato molto attento neppure il signore di mezza età che all’ora di pranzo si è rivolto sgarbatamente alle persone in fila all’ingresso di un supermercato a Sassari: «Che cosa state aspettando? Entrate, non ho tempo da perdere».

A rimetterlo al suo posto ci ha pensato una commessa dallo sguardo fulminante: «Aspetti il suo turno e si ricordi che deve indossare i guanti altrimenti non si passa». Una ripassata delle regole tocca anche alle mamme con bimbi al seguito che hanno affollato i parchi finalmente riaperti. Un momento attesissimo da grandi e piccoli, soprattutto da chi ha trascorso le ultime settimane dentro un appartamento, senza lo sfogo di un giardino e di un raggio di sole.

Ma niente giustifica la chiacchiera faccia a faccia sulle panchine, i passeggini appiccicati e i bambini su scivoli e altalene che si toccano tra loro, nell’inconsapevolezza del rischio dettata dalla loro età ma che gli adulti dovrebbero invece avere ben presente.

Tutti dovremmo capire che la fase 2 è un’opportunità da giocarsi bene. Ben vengano le passeggiate, gli incontri con i genitori, ed è giusto regalare a nonni e nipotini la gioia di ritrovarsi, perché le videochiamate pur se utilissime gelano l’emozione di uno sguardo e di un sorriso.

Ma ci vuole attenzione, tanta. Il coronavirus non è in vacanza, ci andrà solo quando sarà individuato il vaccino. Sino ad allora servono calma e mascherine. Solo così ritornerà il tempo degli abbracci, quelli veri.

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