«Nell’isola si arriva sani e si riparte più sani»
di Roberto Petretto
Il presidente Solinas: «La Sardegna spalanca le braccia ai turisti» Per poter sbarcare sarà richiesto un “certificato di negatività” al virus
24 maggio 2020
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SASSARI. «La Sardegna spalanca le braccia ai turisti»: con un breve messaggio affidato al canale Facebook della Regione, il presidente Christian Solinas ha cercato di dissipare dubbi e timori che nelle ultime settimane si sono affastellati. Missione compiuta? Probabilmente la soluzione delineata dal governatore per controllare lo stato di salute di chi arriverà nell’isola è ancora troppo vaga per tranquillizzare chi teme nuovi contagi e per chiarire le idee a chi vuole vendere il prodotto Sardegna sul mercato delle vacanze.
Solinas ha parlato di un obbligo, per i turisti in arrivo, di esibire un “certificato di negatività”. Cosa preveda questo certificato non è ancora del tutto chiaro, né quale autorità debba rilasciarlo, né sulla base di quali esami.
Nel videomessaggio Solinas ha anche ricordato che dal 2 giugno non esisterà più alcun obbligo di quarantena per chi arriverà nell’isola. Sino a quella data «non è consentito il transito tra regioni, quindi non esiste il flusso turistico. Dal 3 giugno riapriremo i voli, progressivamente, sino ad arrivare alla piena operatività al 25 giugno, quanto riapriremo ai voli internazionali».
Quindi la Sardegna si sente al sicuro e «spalanca le braccia ai turisti e agli arrivi per questa stagione che dobbiamo gestire in maniera ottimale, sia sotto il punto di vista turistico, sia sotto quello della sicurezza sanitaria».
Unica precauzione: «Chiederemo soltanto una piccola cautela in più: munirsi di un “certificato di negatività" rispetto al virus. Perché la Sardegna, che ha spento la circolazione virale, vuole rimanere sana, per i suoi abitanti e per i turisti che deve ospitare».
Gli ultimi dati dicono che la Sardegna è ancora tra le Regioni con l'indice di trasmissibilità del Covid-19 più bassi d'Italia. Secondo la rilevazione dell'Istituto superiore di sanità il valore Rt è di 0,27, lievemente superiore allo 0,24 registrato una settimana fa. Fa meglio solo la Calabria che si attesta a uno 0,17. Il report del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Iss, pubblicato nel sito del ministero della Salute, mette in evidenza che «l'incidenza settimanale è molto eterogenea: in alcune Regioni il numero di casi è ancora elevato, in altre è molto limitato».
In Sardegna ci sono però anche elementi che inducono alla prudenza: «I livelli di resilienza dei servizi sanitari territoriali sono in miglioramento sebbene emergano ancora alcuni segnali di allerta». E dalla Sardegna arriva uno di questi segnali di allerta.
Il virus da settimane arretra, ma se dovesse esserci una recrudescenza il sistema di controllo e assistenza potrebbe mostrare dei limiti. Ecco percé l’opinione pubblica è divisa tra chi preme per una riapertura che cercherebbe di mettere rimedio a un sistema economico che vacilla sotto i colpi della crisi e chi vuole salvaguardare a tutti costi il ruolo di isola poco toccata dal contagio.
La Regione ha deciso di accelerare. E il presidente Solinas ha trovato anche lo slogan per aprire la stagione turistica dell’era post Covid: «Venire in Sardegna - ha detto - significa arrivare sani e ripartire più sani, perché si potrà fare una vacanza nel pieno senso del termine, senza dover avere misure particolarmente stringenti durante tutto il corso della permanenza».
La partita, però, non è del tutto chiusa. Di misure di contenimento del virus e di controllo per chi arriverà in Sardegna si parlerà domani nel vertice di maggioranza fortemente voluto dalla Lega attraverso il neo-coordinatore del partito in Sardegna. E probabilmente si parlerà anche di equilibri politici all’interno della maggioranza e della Giunta, in una fase in cui la presenza in prima linea del governatore ha finito per oscurare il resto della squadra di governo.
@Petretto. @RIPRODUZIONE RISERVATA
Solinas ha parlato di un obbligo, per i turisti in arrivo, di esibire un “certificato di negatività”. Cosa preveda questo certificato non è ancora del tutto chiaro, né quale autorità debba rilasciarlo, né sulla base di quali esami.
Nel videomessaggio Solinas ha anche ricordato che dal 2 giugno non esisterà più alcun obbligo di quarantena per chi arriverà nell’isola. Sino a quella data «non è consentito il transito tra regioni, quindi non esiste il flusso turistico. Dal 3 giugno riapriremo i voli, progressivamente, sino ad arrivare alla piena operatività al 25 giugno, quanto riapriremo ai voli internazionali».
Quindi la Sardegna si sente al sicuro e «spalanca le braccia ai turisti e agli arrivi per questa stagione che dobbiamo gestire in maniera ottimale, sia sotto il punto di vista turistico, sia sotto quello della sicurezza sanitaria».
Unica precauzione: «Chiederemo soltanto una piccola cautela in più: munirsi di un “certificato di negatività" rispetto al virus. Perché la Sardegna, che ha spento la circolazione virale, vuole rimanere sana, per i suoi abitanti e per i turisti che deve ospitare».
Gli ultimi dati dicono che la Sardegna è ancora tra le Regioni con l'indice di trasmissibilità del Covid-19 più bassi d'Italia. Secondo la rilevazione dell'Istituto superiore di sanità il valore Rt è di 0,27, lievemente superiore allo 0,24 registrato una settimana fa. Fa meglio solo la Calabria che si attesta a uno 0,17. Il report del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Iss, pubblicato nel sito del ministero della Salute, mette in evidenza che «l'incidenza settimanale è molto eterogenea: in alcune Regioni il numero di casi è ancora elevato, in altre è molto limitato».
In Sardegna ci sono però anche elementi che inducono alla prudenza: «I livelli di resilienza dei servizi sanitari territoriali sono in miglioramento sebbene emergano ancora alcuni segnali di allerta». E dalla Sardegna arriva uno di questi segnali di allerta.
Il virus da settimane arretra, ma se dovesse esserci una recrudescenza il sistema di controllo e assistenza potrebbe mostrare dei limiti. Ecco percé l’opinione pubblica è divisa tra chi preme per una riapertura che cercherebbe di mettere rimedio a un sistema economico che vacilla sotto i colpi della crisi e chi vuole salvaguardare a tutti costi il ruolo di isola poco toccata dal contagio.
La Regione ha deciso di accelerare. E il presidente Solinas ha trovato anche lo slogan per aprire la stagione turistica dell’era post Covid: «Venire in Sardegna - ha detto - significa arrivare sani e ripartire più sani, perché si potrà fare una vacanza nel pieno senso del termine, senza dover avere misure particolarmente stringenti durante tutto il corso della permanenza».
La partita, però, non è del tutto chiusa. Di misure di contenimento del virus e di controllo per chi arriverà in Sardegna si parlerà domani nel vertice di maggioranza fortemente voluto dalla Lega attraverso il neo-coordinatore del partito in Sardegna. E probabilmente si parlerà anche di equilibri politici all’interno della maggioranza e della Giunta, in una fase in cui la presenza in prima linea del governatore ha finito per oscurare il resto della squadra di governo.
@Petretto. @RIPRODUZIONE RISERVATA