La Nuova Sardegna

Feste e cortei autorizzati ma non si faranno

di Silvia Sanna
Feste e cortei autorizzati ma non si faranno

L’ordinanza di Solinas non convince e nell’isola prevale la prudenza

06 luglio 2020
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SASSARI. Effetto boomerang. Sicuramente l’obiettivo non era questo, ma l’ultima ordinanza firmata dal governatore Christian Solinas che dà il via libera a cortei religiosi e processioni, invece di portare chiarezza ha generato confusione. Al punto che c’è chi al passo avanti autorizzato risponde con un clamoroso passo indietro: stop a celebrazioni già annunciate per paura che l’apertura della Regione possa provocare pericolosi e ingestibili assembramenti. Già, perché le regole di sicurezza stabilite nell’ordinanza – in particolare la distanza di un metro e mezzo tra i partecipanti – non sembrano di facile applicazione nelle manifestazioni itineranti come la discesa dei Candelieri a Sassari o il Redentore a Nuoro. Ecco perché la reazione da parte delle comunità interessate dai prossimi eventi è stata decisamente tiepida. Alcuni sindaci, vedi Nanni Campus a Sassari, si erano già messi il cuore in pace: niente Faradda il 14 agosto, stop alla discesa dei Ceri e pollice in su solo per il momento più intimo e religioso in Chiesa. A Nuoro, invece, la giunta guidata da Andrea Soddu non ha ancora preso una decisione per la festa di fine agosto: ma l’orientamento è già chiarissimo, nell’anno del Covid il Redentore avrà un profilo basso, niente folclore, atmosfera intima con la fede protagonista. E l’ordinanza di Solinas pare non cambierà di una virgola la strada tracciata.

L’ordinanza. È la numero 31 di sabato 4 luglio. Emessa con validità immediata, stabilisce la possibilità di svolgimento di processioni e manifestazioni che comportano uno spostamento dell’evento quali cortei rievocativi e tradizionali. L’ordinanza si rifà all’ultimo Dpcm ma di fatto lo supera perché autorizza anche le manifestazioni non statiche. A patto che i partecipanti e gli spettatori rispettino il distanziamento di almeno 1 metro e mezzo e nel caso non sia possibile indossino sempre la mascherina. Niente distanza tra i componenti dello stesso nucleo familiare, ma resta da capire chi e come farebbe le verifiche: di certo – stabilisce l’ordinanza – spetta agli organizzatori informare sugli obblighi e vigilare sul loro rispetto. Facile nelle manifestazioni dei piccoli paesi, missione impossibile al Redentore o tra i 100mila della Faradda di Sassari, con il Corso Vittorio Emanuele preso d’assalto dalla folla.

Le reazioni. A Sassari il discorso è già chiuso. Si aspetta una presa di posizione definitiva del sindaco Campus dopo l’apertura di Solinas, ma la decisione è stata già comunicata ufficialmente il 1 luglio: niente Festha manna, no alla sfilata dei Ceri, né grandi né medi né piccoli, e stop a tutte le manifestazioni collaterali. Resta viva solo la parte religiosa della Faradda, quella più autentica, con lo scioglimento del Voto alla Madonna che salvò Sassari dalla peste. A Nuoro il tema Redentore sarà protagonista al tavolo della giunta già da questa mattina. Un incontro programmato in previsione anche dell’ordinanza annunciata dal governatore Solinas. Dice il sindaco Andrea Soddu: «Il provvedimento in teoria ci consentirebbe di organizzare la Festa del Redentore secondo le solite modalità, ma in realtà non andrà così per una serie di ragioni». La prima: «Il tempo, quello che ci vuole per disporre gli appalti. E ormai siamo in netto ritardo». La seconda: «L’organizzazione della sicurezza. Come fai a garantire il distanziamento in una manifestazione itinerante? Il numero chiuso è impossibile, gli assembramenti sarebbero inevitabili». Il terzo motivo, il più importante: «La prudenza – dice Andrea Soddu – per il timore che possano scoppiare nuovi focolai di Covid come sta accadendo in altre parti d’Italia. Da oggi inizieremo a discutere, ma credo che quest’anno sia preferibile organizzare una festa in una forma più intima». Pochi e super distanziati anche a Sedilo: le celebrazioni per San Costantino dopo le nuove disposizioni sono state ridotte all’osso: da 13 ad appena 2 messe al Santuario. Forse proprio per evitare un pericoloso e ingestibile assalto di fedeli.

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