La Nuova Sardegna

La rabbia degli agricoltori sardi contro la Regione

di Umberto Aime
La rabbia degli agricoltori sardi contro la Regione

Da un cartello di sei associazioni di categoria durissime critiche: «Siamo esasperati: loro rifiutano il confronto e tirano fuori leggi inutili»

26 luglio 2020
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CAGLIARI. La legnata è immediata: «Al governatore Solinas abbiamo inviato due lettere. Non ci ha neanche risposto. Poi più volte, a voce, abbiamo sollecitato un incontro allo staff dell’assessorato all’agricoltura. Non è accaduto nulla. È pazzesco. Sono dei maleducati, ma soprattutto incompetenti. Pensano, con arroganza, di saper loro come risolvere i nostri problemi. Sbagliano, non ascoltandoci, commettono solo una valanga di errori». Dopo questo avvio esplosivo, il presidente di Agrinsieme, Luca Sanna, non può che continuare a essere un fiume in piena. «Siamo esasperati. Il coronavirus ha mandato gambe all’aria le nostre aziende, ma chi governa la Regione rifiuta persino di confrontarsi e tira fuori dal cilindro leggi inutili». È lui, Sanna, a parlare a nome di Confagricoltura, Cia, Fedagri, Agrital-Agci, Copagri e Legacoop. Rappresentano il cartello della protesta, di un’agricoltura che si sente abbandonata. «Non da oggi, ma da quando s’è inseditata la giunta di centrodestra», diranno, dopo il presidente, gli altri portavoce al tavolo: Francesco Erbì, Roberto Savarino, Sergio Cardia, Ignazio Cirronis e Daniele Caddeo.

La denuncia. «In un momento drammatico come questo – è scritto nella piattaforma – servirebbe un confronto tra noi e la Regione per decidere insieme come uscire dalla crisi. Invece, sul fronte opposto, questa volontà non esiste proprio. Anzi, mai c’è stata da un anno a questa parte. Ormai abbiamo più di una prova della completa disattenzione della Giunta verso l’agricoltura». Incassati «con rabbia questi assurdi silenzi» – aggiungono le associazioni – del governatore e dell’assessora Gabriella Murgia, «abbiamo chiesto un incontro urgente ai capigruppo del Consiglio regionale. Speriamo che almeno loro ci convochino al più presto».

La requisitoria. L’attacco è totale. «Partiamo – dice Sanna – dall’ultima legge, la Salva Sardegna. Bene, anzi male, perché in nessun articolo dà una risposta all’emergenza in cui sono piombate le aziende. Addirittura la Giunta – prosegue – ha ritirato fuori i contributi per i danni causati dalle calamità naturali nel 2017. «Risalgono a tre anni fa, quindi stanno solo accelerando i pagamenti. Non c’è nient’altro di nuovo». In crescendo: «Non abbiamo, ad esempio, ancora capito come la Regione voglia utilizzare i finanziamenti 2021-2027 del Piano agricolo europeo. Per noi è fondamentale saperlo. Invece, purtroppo, continua a essere un mistero e siamo molto preoccupati». Poi, sempre secondo Agrinsieme, «non sappiamo più nulla della task force che avrebbe dovuto azzerare le pratiche europee arretrate, oppure dell’annunciata riforma delle agenzie agricole». Così come «regna sempre la massima confusione su chi da ottobre in poi pagherà i contributi: l’Agea nazionale o l’Argea regionale. È un giallo». Per poi entrare più nello specifico: il caso del prezzo del latte non è ancora risolto e anche quello per l’esportazione delle carni nonostante sia stata debellata la peste suina. Come se non bastasse: il Covid ha gettato nel baratro l’ortofrutta e tutte le altre colture.

L’appello. Quella di Agrinsieme, in effetti, è un’ultima chiamata per smuovere la politica. «Il mondo delle campagne – conclude Sanna – non può più navigare in questo mare in tempesta senza alcun confronto istituzionale che abbia come obiettivo quello di superare vecchie e nuove criticità. Forse qualcuno si dimentica troppo spesso che l’agricoltura è fondamentale per non far crollare del tutto la piccola e fragile economia della Sardegna».

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