La Nuova Sardegna

Forestas, norma impugnata Ma la Regione va avanti

Forestas, norma impugnata Ma la Regione va avanti

L’assessore Lampis: «Deciderà la Corte costituzionale. Certi di avere ragione» «La campagna antincendio non è a rischio: gli operai restano al loro posto»

31 luglio 2020
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CAGLIARI. Il Governo ha impugnato la legge Forestas. O meglio ancora gli articoli che «allineano le mansioni degli operai forestali a quelle dei dipendenti regionali», com’è scritto nel testo approvato a fine giugno dal Consiglio regionale. Dopo questo stop, almeno sulla carta, potrebbe esserci più di un contraccolpo negativo sulla campagna antincendi. Perché, senza aver più la copertura del nuovo contratto, quasi mille forestali non potrebbero più intervenire nelle campagne. Ma è un rischio che non ci sarà, almeno stando all’assessore all’ambiente Gianni Lampis: «Fino a quando la Corte costituzionale non dirà chi a ragione, noi o il Governo, andremo avanti per la nostra strada. Quindi, lo ribadisco, quest’estate i dipendenti di Forestas continueranno a far parte delle squadre antincendio».

L’impugnazione. È stato il ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia, a mettersi di traverso. Per poi spiegare il motivo del ricorso nel comunicato emesso da Palazzo Chigi. «Con questa legge – si legge – la Regione è andata oltre le competenze previste dallo Statuto speciale. In particolare, ha deciso l’inquadramento giuridico e il trattamento del personale dell’Agenzia all’interno del contratto dei dipendenti regionali. Ma questi, invece, sono temi che ricadono fra le competenze statali e quindi c’è stata un’invasione». Invasione che, a questo punto, dovrà essere risolta dalla Corte costituzionale. Quando? Di solito i tempi dei giudici romani sono abbastanza lunghi ed è per questo che la Regione comunque ha scelto di non fare passi indietro.

La replica. Per l’assessore all’ambiente, Gianni Lampis, la campagna antincendi non sarà azzoppata dalla presa di posizione del Governo. «La legge impugnata – le sue parole – per noi continuerà a essere applicata fino al giorno della sentenza della Corte costituzionale. Sia chiaro: agli 898 operai di Forestas non rinunciamo. Soprattutto ad agosto che da sempre è uno dei mesi più a rischio della stagione sul fronte degli incendi». Ma se la Corte dovesse poi dare torto alla Regione quali potrebbero essere le conseguenze? «Lo vedremo al momento opportuno. Noi, confortati anche da un parere del nostro Ufficio legale, siamo convinti di non aver commesso alcuna invasione di campo».

L’allarme. La prova muscolare della Regione, però, ha scatenato la dura reazione delle opposizioni, che a giugno, in aula, avevano denunciato: «La legge anticostituzionale e sarà impugnata dal Governo», per poi astenersi al momento del voto finale. Dopo che la loro previsione è diventata realtà, non potevano certo rimanere in silenzio. A ritornare alla carica è stato il consigliere regionale dei Progressisti Diego Loi, vicepresidente della commissione autonomia. «Se il centrodestra ci avesse ascoltato – scrive – oggi non saremmo finiti in questa assurda situazione di pericoloso stallo». Per poi affondare i colpi: «Cosa accadrà ora alla campagna antincendi? La speranza è certo quella che non ci siano conseguenze. Però, questo punto, non possiamo che ridenunciare: Giunta e maggioranza non hanno agito con cautela, hanno tirato fuori una legge frettolosa e anticostituzionale, riuscendo persino nell’impresa sconcertante di rimettere a rischio il futuro dei lavoratori di Forestas». A giugno anche una parte dei sindacati avevano fatto quadrato contro la legge, ma «noi come loro – conclude Loi – non siamo stati ascoltati ed è per questo motivo che oggi la campagna antincendi rischia di finire sotto scacco». (ua)

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