Gavoi ripiomba nell’incubo del lockdown
Ordinanza del sindaco: stop a scuole ed esercizi pubblici. Niente lezioni e bar chiusi pure a Ollolai
28 settembre 2020
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GAVOI. Anche Gavoi si chiude in casa, spaventata dall’aumento di casi di contagio. Ieri sera il sindaco Giovanni Cugusi che da oggi sino al 4 ottobre dispone la sospensione dell’attività didattica delle scuole di ogni ordine e grado, la chiusura della Baby ludoteca comunale, la sospensione delle attività di bar, circoli, ristoranti e pizzerie. «Resta consentita - spiega l’ordinanza - l’attività di somministrazione dei pasti con asporto a domicilio». Stop anche ai mercati itineranti e all’attività delle palestre comunali. Disposta inoltre la chiusura dei giardini comunali e l’obbligo di uso della mascherina anche all’aperto, durante tutta la giornata.
«Una scelta fatta in stretto coordinamento con la Prefettura e con le autorità sanitarie - dice il sindaco Cugusi -. Non abbiamo preso questa decisione a cuor leggero, ma a seguito di costante dialogo e confronto con la prefettura e le istituzioni sanitarie nuoresi a fronte dei dati scientifici preoccupanti. Dispiace profondamente a tutti interrompere l’attività delle scuole appena riaperte e bloccare il lavoro dei bar e ristoranti che tanto hanno sofferto economicamente durante la quarantena dei mesi scorsi ma, dobbiamo provare tutti assieme a porre un freno a questa insidiosa malattia. Chiediamo a tutta la popolazione responsabilità, collaborazione e rispetto di quanto previsto nell’ordinanza».
A Ollolai un’ordinanza del sindaco ha disposto la chiusura delle scuole sino al 4 ottobre mentre i bar del paese, su iniziativa dei baristi e in accordo con il Comune, resteranno chiusi sino al 30 settembre. A Orgosolo, stando ai dati ufficiali, risultano ancora 17 positivi, mentre 6 sono le persone in quarantena. Stando a quelli ufficiosi, invece, si sa già che i casi positivi sono qualcuno di più. Il numero è cresciuto negli ultimi giorni anche se fino a ieri nemmeno il sindaco ne conosceva con esattezza l’entità. Dopo alcuni giorni di calma relativa, insomma, sembra che il Covid stia continuando a tenere Orgosolo con il fiato sospeso, in attesa di avere notizie dall’Assl. Certo è che il sindaco Dionigi Deledda ha deciso di sentire il prefetto per avere suggerimenti «su eventuali misure da porre in essere». Perché «alla luce della situazione generale che si è venuta a creare non possiamo escludere una recrudescenza del Covid». (v.g./m.col.)
«Una scelta fatta in stretto coordinamento con la Prefettura e con le autorità sanitarie - dice il sindaco Cugusi -. Non abbiamo preso questa decisione a cuor leggero, ma a seguito di costante dialogo e confronto con la prefettura e le istituzioni sanitarie nuoresi a fronte dei dati scientifici preoccupanti. Dispiace profondamente a tutti interrompere l’attività delle scuole appena riaperte e bloccare il lavoro dei bar e ristoranti che tanto hanno sofferto economicamente durante la quarantena dei mesi scorsi ma, dobbiamo provare tutti assieme a porre un freno a questa insidiosa malattia. Chiediamo a tutta la popolazione responsabilità, collaborazione e rispetto di quanto previsto nell’ordinanza».
A Ollolai un’ordinanza del sindaco ha disposto la chiusura delle scuole sino al 4 ottobre mentre i bar del paese, su iniziativa dei baristi e in accordo con il Comune, resteranno chiusi sino al 30 settembre. A Orgosolo, stando ai dati ufficiali, risultano ancora 17 positivi, mentre 6 sono le persone in quarantena. Stando a quelli ufficiosi, invece, si sa già che i casi positivi sono qualcuno di più. Il numero è cresciuto negli ultimi giorni anche se fino a ieri nemmeno il sindaco ne conosceva con esattezza l’entità. Dopo alcuni giorni di calma relativa, insomma, sembra che il Covid stia continuando a tenere Orgosolo con il fiato sospeso, in attesa di avere notizie dall’Assl. Certo è che il sindaco Dionigi Deledda ha deciso di sentire il prefetto per avere suggerimenti «su eventuali misure da porre in essere». Perché «alla luce della situazione generale che si è venuta a creare non possiamo escludere una recrudescenza del Covid». (v.g./m.col.)