La Nuova Sardegna

«Non lasciate soli i sindaci nell’emergenza»

«Non lasciate soli i sindaci nell’emergenza»

Appello dell’Anci a Solinas: coordinamento della Regione e dell’Ats, informazioni più rapide

13 ottobre 2020
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SASSARI. I sindaci sardi sono preoccupati del nuovo aumento di contagi, anche in territori che durante la prima ondata erano rimasti fuori dalla mappa dell’epidemia.

Attraverso il presidente dell’Anci, Emiliano Deiana, che ha scritto una lettera al presidente della regione, Christian Solinas i sindaci manifestano questa apprensione e chiedono una serie di interventi: «I “lockdown locali” non possono essere assunti dal singolo sindaco perché l’esperienza ci insegna che il Covid19 non ha confini né comunali né regionali né continentali». Preferibile un intervento coordinato dalla Regione e dall’Ats, anche per non lasciare soli i sindaci «nella decisione di chiudere o non chiudere incidendo su attività economiche e sui diritti fondamentali delle persone».

Al presidente Solinas si chiede anche un intervento sulle autorità sanitarie affinché i processi di tracciamento dei contatti siano comunicati in tempo reale ai sindaci così come appare di fondamentale importanza la velocizzazione dei tempi di processo e di comunicazione dell’esito dei tamponi».

Si suggerisce l’istituzione di «una piattaforma comune che metta in relazione Ats con le autorità sanitarie locali, i sindaci». E si sollecita anche «un forte input ai medici di medicina generale ad attivare sempre le Usca, per tutti i casi che presentano sintomi, al fine di un più celere tracciamento dei contatti e a un affidamento dei soggetti alle valutazioni e agli accertamenti del caso».

Il presidente dell’Anci chiede anche un nuovo coinvolgimento dell’Esercito in una attività «di screening attraverso i tamponi e/o test sierologici nelle strutture socio-assistenziali (case di cura private e pubbliche, Rsa, Centri diurni ecc) e in tutte le scuole della Sardegna per alunni, insegnanti e personale ausiliario».

I prossimi saranno mesi difficili e sarà necessario attrezzarsi. Per questo i sindaci chiedono anche «dispositivi di protezione individuale Dpi per il personale medico e paramedico», assicurazioni sull’avvio della campagna vaccinale per la normale influenza, ma anche sulle terapie intensive e «sui modelli organizzativi che consentano la cura di altre patologie a partire dai malati oncologici, dai dializzati e dai pazienti psichiatrici».

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