La Nuova Sardegna

Gli occhi della Procura sul disastro di Bitti

di Simonetta Selloni
Gli occhi della Procura sul disastro di Bitti

La magistratura apre un fascicolo per accertare eventuali responsabilità Si fa strada l’ipotesi di una dichiarazione di stato di calamità nazionale

01 dicembre 2020
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INVIATA A BITTI. Un disastro di proporzioni straordinarie, assimilabile a un terremoto: per Bitti, è imminente la dichiarazione dello stato di calamità nazionale. Il paese è messo in ginocchio dall’alluvione seguita alla bomba d’acqua che sabato scorso ha provocato tre vittime e si trova in uno stato di dissesto senza precedenti. La notizia è avvalorata da ambienti istituzionali, e lo stesso arrivo in paese a poche ore dal disastro, del capo della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli ne sarebbe una conferma indiretta. Inoltre, il sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi, ieri a Bitti, ha sottolineato l’assoluta «disponibilità del Governo a fare la sua parte, anche trovando risorse, che dovranno essere ancora quantificate, nell’ambito della prossima legge di bilancio, qualora il fondo per le emergenze non fosse sufficiente». E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in una telefonata al governatore Christian Solinas, ha confermato che la «Sardegna non sarà lasciata sola dallo Stato». La drammatica situazione in cui è piombata Bitti arriverà dunque entro breve sulla scrivania del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte: è in capo a lui infatti la proposta sullo stato di emergenza nazionale, sentito il presidente della Regione, che viene poi deliberata dall’esecutivo. Questo significa anche che la gestione dell’alluvione passa di competenza alla Protezione civile nazionale, con una conseguente accelerazione sulle diverse procedure. Intanto delle misure immediate da attuare per la messa in sicurezza del territorio. Quindi, e soprattutto, per le attività di pianificazione e ricostruzione sotto il profilo degli interventi idrogeologici e idraulici.

Intanto, sull’accaduto, la Procura della Repubblica di Nuoro ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando il reato di disastro colposo. Lo ha confermato la procuratrice della Repubblica di Nuoro, Patrizia Castaldini. Il numero 1 della Procura, accompagnata dal sostituto Giorgio Bocciarelli, ieri mattina a Bitti ha partecipato a un vertice al Centro operativo comunale, con il sindaco Giuseppe Ciccolini e con il sottosegretario della Difesa Giulio Calvisi, l’assessore regionale all’Urbanistica Quirico Sanna e il prefetto di Nuoro Luca Rotondi. «Si tratterà di capire le dinamiche di quello che è successo, ricostruire i fatti e farsi un’idea ben precisa, anche attraverso il sopralluogo». La procuratrice ha detto che per il momento non ci sono acquisizioni documentali: «Siamo ancora nella prima fase».

Il sottosegretario Calvisi ha potuto prendere contezza della situazione in cui versa il paese. Dove l’impegno di Protezione civile, Esercito (con il Genio Guastatori e il 152esimo Reggimento della Brigata Sassari), con Vigili del fuoco, Forestas, Forestale, forze dell’ordine e volontari, si sta rivelando determinante per rimuovere i detriti e il fango che hanno invaso il paese. Un disastro che va dalla via Cavallotti, dalla quale è sceso un fiume di macerie e acqua verso piazza Asproni, fino a via Brigata Sassari, forse la strada maggiormente colpita assieme a via Musio e via Brescia. Anche se la situazione sarebbe potuta essere molto più grave: «Se dopo il ciclone Cleopatra del 2013 non si fossero attuati gli interventi di mitigazione, saremmo di fronte a un disastro più grave – ha sottolineato Calvisi –. Ringrazio il sindaco Ciccolini, per aver fatto molto in questi anni e per la tempestività con cui è intervenuto per affrontare l’emergenza ed evitare conseguenze peggiori».

In buona parte del paese è tornata l’acqua, che comunque non è potabile. Domenica i tecnici di Abbanoa hanno posato una condotta di by pass lungo la via Cavallotti che ha consentito di ripristinare il servizio nelle zone alte. Lavori anche per rialimentare la zona artigianale e in particolare il panificio Mannu.

Intanto, da oggi e fino al 3 dicembre, a Bitti è lutto cittadino. Anche mentre si lavora per tornare alla normalità, il pensiero di tutti è rivolto a Lia Orunesu, Giuseppe Mannu e Giuseppe Carzedda, le vittime di un disastro che ha sconvolto il paese.

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