La Nuova Sardegna

Lotta contro il tempo per fermare la variante

di Claudio Zoccheddu
Lotta contro il tempo per fermare la variante

Bono, parte domani lo screening sulla popolazione. Già effettuati 300 test In paese 27 positivi ma solo su 5 è stata individuata la mutazione del virus

22 febbraio 2021
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SASSARI. Tutto dipende dalla tempistica. Se l’arrivo nell’isola della temutissima variante inglese è stato intercettato e gestito con la giusta prontezza, i problemi potrebbero essere limitati ad alcune porzioni di territorio e non dovrebbero interessare il resto dell’isola. La mutazione sarebbe già confinata e quindi destinata a scomparire con la guarigione dei pazienti infetti. Se invece questo non è accaduto, allora la situazione diventa decisamente più delicata. Anche perché la mutazione del virus lo ha reso decisamente più contagioso e più pericoloso per la salute di chi lo intercetta. Un potenziamento che fa paura e che ha già messo in ginocchio sistemi sanitari ben più strutturati di quello sardo.

Le contromisure. Massimo Temussi, commissario straordinario di Ares-Ats, manifesta una certa tranquillità: «Lo dico perché siamo intervenuti subito. In 24 ore avevamo una fotografia del problema che ci ha permesso di congelare la situazione tra Bono e Nuoro, dove sono stati riscontrati gli unici casi di positività alla variante inglese – spiega –. È stata molto utile, e quindi molto apprezzata, la decisione del sindaco di Bono di imporre un lockdown totale. In questa maniera si può limitare la circolazione virale e quindi i contagi». Per comprendere a fondo cosa sia accaduto, e quale sia la reale diffusione della mutazione del virus Sars-Cov-2, sarà comunque necessario attendere almeno qualche giorno: «Dobbiamo tenere conto dei tempi di incubazione ed è per questo che lo screening a tappeto della popolazione di Bono inizierà domani», aggiunge il commissario. Il piano d’azione è pronto e i lavori sono in avanzamento. Già sabato Ats e Comune avevano deciso di utilizzare la palestra del centro del Goceano come punto di raccolta per lo screening a tappeto: «Nei primi due giorni abbiamo effettuato 300 tamponi molecolari che hanno permesso di accertare la positività di 27 cittadini, di cui dieci individuati appena ieri. Per stabilire se tra loro ci possa essere qualche altro caso di contagio da variante, però, dovremo attendere l’esito degli esami che vengono effettuati dai laboratori di analisi. Per individuare la variante serve un accuratissimo esame al microscopio. Al momento – continua Temussi – i casi accertati di variante inglese sono sei, cinque a Bono e uno a Nuoro. Si tratta di persone che fanno parte della cerchia dei contatti stretti del primo caso. A questo proposito mi sento di chiedere un po’ di rispetto per le persone. Non è il caso e non è utile che vengano fatte speculazioni sull’identità del paziente zero. Si corre il rischio di creare un “mostro” da additare quando invece si dovrebbe lavorare insieme per risolvere il problema», conclude Temussi, .

Screening a tappeto. Per identificare il perimetro del contagio da variante e circoscrivere il problema si procederà allo screening della popolazione. Salvo imprevisti, si partirà domani con l’utilizzo dei tamponi molecolari sulle persone che potrebbero essere entrare in contatto con i positivi. Per il resto della popolazione sono invece previsti due round di tamponi antigenici. Se dovessero emergere positività dopo il test antigenico, i pazienti interessati verranno sottoposti ai tamponi molecolari. Ogni test positivo sarà analizzato al microscopio per riconoscere l’eventuale presenza della mutazione alla base della variante del virus individuata nel Goceano. Per limitare ogni problema, tutti i procedimenti dovranno essere effettuati con un certa celerità, in modo da isolare gli eventuali nuovi positivi e ridurre ogni rischio.

A Bono, poi, la “zona rossa” durerà sino al 6 marzo ed è probabile che questo possa contribuire alla riuscita dell’operazione. Per saperlo con certezza sarà necessario attendere perlomeno i risultati dello screening. Solo allora sarà chiaro se la tempestività degli interventi sarà stata sufficiente ad arginare il nuovo attacco virale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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