La Nuova Sardegna

DIALOGHIAMO MA SALVIAMO LA FONDAZIONE

di GIAN LUIGI SERRA

Ciò significa che la decisione su questi punti non è minimamente pregiudicata dal provvedimento del Tribunale. L'ordinanza è stata oggetto di reclamo e afferma che tutti i diritti di utilizzazione...

24 febbraio 2021
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Ciò significa che la decisione su questi punti non è minimamente pregiudicata dal provvedimento del Tribunale. L'ordinanza è stata oggetto di reclamo e afferma che tutti i diritti di utilizzazione (compresi i diritti inerenti alla loro esposizione al pubblico) delle oltre 100 opere donate da Maria Lai al museo, spettano esclusivamente alla signora Pisu. Questo significa che l'intera attività della Fondazione e del Museo, che in qualche modo comporti l'utilizzazione delle opere di Maria Lai, è totalmente subordinata al consenso della Pisu, che questa è perfettamente libera di dare o non dare, alle condizioni che vorrà. Tutto questo dopo che per quindici anni il museo non ha dovuto chiedere o concordare l’utilizzo delle proprie opere con qualcuno che fosse al di fuori della Fondazione Stazione dell’Arte. Nel 2004 Maria Lai, insieme al Comune di Ulassai, ha dato vita alla Fondazione Stazione dell’Arte, mentre nel 2006 è stato inaugurato il museo, proprio grazie alla donazione di oltre un centinaio di opere che l’artista stessa ha selezionato tra le più significative della sua intera produzione. Nell’atto costitutivo e nello Statuto della Fondazione, firmati davanti a un notaio, sono chiaramente espresse le volontà dell’artista, unitamente alle caratteristiche e allo scopo dell’istituzione. Vale la pena ricordare che Maria Lai è stata Presidente onorario del museo per 9 anni, con un ruolo attivo relativamente agli aspetti artistici, senza mai pretendere un solo euro dallo sfruttamento economico del patrimonio. Questa pretesa finisce per cancellare 15 anni straordinari di storia, di sforzi e di investimenti (il Comune ha investito in questi anni circa 2 milioni di euro nel progetto Maria Lai, ossia uno sforzo eccezionale per una comunità così piccola, per non contare gli investimenti fatti dalla Regione Sardegna) che hanno consentito di diffondere in tutto il mondo l'arte di Maria Lai.

La Fondazione non ha mai inteso ostacolare le attività poste in essere dalla signora Pisu e dall’Archivio Maria Lai, lo dimostra il fatto che, nell’anno del centenario di Maria Lai, è sempre stata coinvolta nelle iniziative realizzate dalla Stazione dell’Arte (Archivio Multimediale nel dicembre 2018, mostra “Pane quotidiano” nell’aprile 2019, mostra “Tenendo per mano l’ombra” nel giugno 2019, performance “Cuore mio” settembre 2019, “Presentazione guida museo a cielo aperto” ottobre 2019”). Alla fine proprio del 2019 è arrivata però inaspettatamente la diffida all’Istituto di Cultura di Parigi.

Non è vero poi che la Fondazione abbia rifiutato un colloquio con la Pisu, semplicemente di fronte alla sua pretesa di essere unica ed esclusiva titolare dei diritti sulle opere, la Fondazione, tramite i propri legali, ha ampiamente spiegato ai suoi legali i motivi per i quali ritiene tale pretesa infondata. La sua risposta è stata quella di portare in tribunale la Fondazione. Concludo ribadendo, ancora una volta, la nostra disponibilità a collaborare per la valorizzazione e promozione dell’arte di Maria Lai, ma deve essere riconosciuto il ruolo della Fondazione Stazione dell’Arte, voluta dall’artista con grande tenacia ed entusiasmo.

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