La Nuova Sardegna

Bitti: la ripartenza ha il profumo del pane fresco

Luca Urgu
Bitti: la ripartenza ha il profumo del pane fresco

Flavio Briatore mantiene la promessa e due aziende ricominciano a lavorare dopo l’alluvione

26 febbraio 2021
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BITTI. Ripartire dal pane. Simbolo di quotidianità, di vita che riprende finalmente a scorrere. A Bitti, paese travolto dall’alluvione dello scorso 28 novembre la ritrovata normalità ha il profumo del pane appena sfornato. A quell’aroma inconfondibile di lieviti e farine. Ingredienti che si legano benissimo anche con la tenacia dei bittesi che seppure duramente colpiti dal tragico evento di tre mesi fa dal bilancio pesantissimo (3 morti e milioni di euro di danni) non hanno mai pronunciato e nemmeno pensato la parola resa. L’imperativo da subito è stato quello di rimettersi in moto, far ripartire l’economia. E per farlo sapevano di poter contare sulle proprie energie ma anche sull’aiuto di tanti generosi. Infatti una mano concreta, toccante e per tanti versi decisiva è arrivata da più parti. Per quanto riguarda le imprese della panificazione “sa bona manu” ha un nome ben preciso: Flavio Briatore. L’imprenditore piemontese, che da queste parti conta su solide relazioni e amicizie - in questo momento difficile - ha risposto con i fatti promuovendo una raccolta fondi nel suo mondo capace di far ripartire le imprese della panificazione bittese. Così grazie ad un macchinario nuovo di zecca ha ripreso a produrre il panificio Cossellu, un’istituzione in paese. Il forno avviato 120 anni fa da Lucia Cossellu, un’imprenditrice lungimirante e innovatrice – soprattutto per la Sardegna di allora – oggi è guidato dai nipoti, che ne hanno ereditato attività e tempra. «La precedente alluvione ci ha solo sfiorato, l’ultima ha distrutto tutto. Per fortuna grazie all’aiuto di tanti volontari, tecnici comunali e protezione civile e a quello di Briatore, a cui siamo veramente grati, siamo di nuovo in grado di lavorare», dice Nello Cossellu dal punto vendita di via Brescia di nuovo di prima mattina un via vai di clienti.

Il ristoro “made in Briatore” è arrivato in tempi rapidissimi e inaspettati. «Subito dopo il disastro sono arrivati da noi degli amici dell’imprenditore che vivono in paese, pastori con cui ha stretto amicizia e ci hanno chiesto cosa ci serviva perché Briatore ci avrebbe aiutato. Per noi era fondamentale avere il macchinario completamente reso inutilizzabile dal fango. L’acquisto è stato immediato, tanto che mi ha chiamato il direttore dell’impresa che li produce per comunicarmi che a gennaio sarebbe arrivato a Bitti. Cosa che è in realtà accaduta e che ci ha permesso di ripartire». Dal panificio Cossellu a quello dei Bulloni (specializzato nella produzione del pane carasau con una fortissima propensione all’export), il leitmotiv è simile. «A noi serviva un compressore perché il precedente era stato compromesso. E ci è arrivato pronto per essere utilizzato grazie a Briatore che ha capito le esigenze e i tempi dell’impresa», dice Katia Bulloni, «siamo stati fermi per tre settimane per poi ripartire, ma i problemi ai macchinari ci sono tanto che ci dovremo fermare per fare una verifica sulle linee elettriche».

Anche negli uffici comunali non si è perso tempo. «A marzo arriveranno i ristori per i cittadini che hanno subito i danni agli immobili e alle auto. Le istruttorie si stanno concludendo», assicura il sindaco Giuseppe Ciccolini.

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