Morta ma viva per lo Stato, a Castelsardo non si trovano i documenti
Nadia Cossu
Il sindaco: «Presentate carte non idonee, impossibile la trascrizione del decesso». L’erede: «Allora non avrebbe dovuto accettare le ceneri nel camposanto»
28 febbraio 2021
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CASTELSARDO. «I documenti presentati all’incaricato del cimitero per la presa in consegna delle ceneri non sono certo idonei per la trascrizione dell’atto di morte. La signora, come è noto, è deceduta all’estero e nessuna comunicazione è pervenuta al Comune di Castelsardo, in tal senso, da parte dell’autorità consolare».
Il sindaco di Castelsardo Antonio Maria Capula risponde così alla signora Costanza Delogu, madre della giovane designata erede universale da un’anziana, Michelina Marceddu, deceduta il 13 gennaio del 2020. A distanza di più di un anno Costanza e sua figlia non hanno però ancora potuto beneficiare del lascito perché per il Comune di Castelsardo l’anziana è viva e quindi non rilascia loro il certificato di morte. Eppure la signora Marceddu (e non “Manuedda” come scrive erroneamente il sindaco Capula nella mail di replica) morta in Romania, cremata in quel Paese e rientrata regolarmente in Italia con un passaporto mortuario, è stata seppellita nel cimitero comunale.
«E una salma, o le ceneri di una defunta – come spiega Costanza Delogu che si è ben informata da più parti rivolgendosi anche alla Farnesina – non possono entrare in un cimitero senza un certificato di morte».
Insomma, i mesi passano e la situazione è ancora in una fase di stallo. «Nessuna persona che ha interesse (parente o erede), si è mai presentata presso gli uffici di codesto Comune con documenti idonei (ovvero, come prevede la normativa, documenti originali tradotti in italiano da un interprete che attesti, davanti all’ufficiale di stato civile, la conformità al testo straniero). Ciò nonostante, l’impiegato dell’ufficio anagrafe si è adoperato per risolvere il problema della signora Costanza Delogu – aggiunge il sindaco – Lo attesta la corrispondenza intercorsa con l’ambasciata d’Italia a Bucarest, la richiesta al tutore della signora deceduta, l’invito rivolto alla figlia e anche all’agenzia funebre che ha curato l’ultimo tratto del trasporto delle ceneri dalla Romania all’Italia. Tutte le richieste sono rimaste senza riscontro positivo ai fini della risoluzione del problema».
Ma per Costanza Delogu questo è un discorso che non sta in piedi. «Abbiamo un testamento valido, sappiamo per certo che una salma non può essere seppellita senza che il decesso sia stato certificato, quali sarebbero i documenti idonei di cui parla il sindaco? E perché dovremmo averli noi? Allora, se il Comune non ne è in possesso, non avrebbe nemmeno dovuto accettare di custodire le ceneri nel camposanto».
La signora aveva anche detto di aver inviato una mail al sindaco per chiedere aiuto e di non aver avuto riscontri: «Ho risposto alla sua mail – replica Antonio Maria Capula – impegnandomi a informarmi sulla questione. Una volta chiesto notizie all’ufficio competente mi è stato riferito che la situazione era già nota e che erano stati fatti diversi tentativi, ancora in corso, per arrivare ad una felice risoluzione».
«Mi rispose una prima volta – ribatte Costanza Delogu – scrivendomi che mi avrebbe fatto sapere e invece, nonostante i miei successivi contatti, non ha più risposto».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il sindaco di Castelsardo Antonio Maria Capula risponde così alla signora Costanza Delogu, madre della giovane designata erede universale da un’anziana, Michelina Marceddu, deceduta il 13 gennaio del 2020. A distanza di più di un anno Costanza e sua figlia non hanno però ancora potuto beneficiare del lascito perché per il Comune di Castelsardo l’anziana è viva e quindi non rilascia loro il certificato di morte. Eppure la signora Marceddu (e non “Manuedda” come scrive erroneamente il sindaco Capula nella mail di replica) morta in Romania, cremata in quel Paese e rientrata regolarmente in Italia con un passaporto mortuario, è stata seppellita nel cimitero comunale.
«E una salma, o le ceneri di una defunta – come spiega Costanza Delogu che si è ben informata da più parti rivolgendosi anche alla Farnesina – non possono entrare in un cimitero senza un certificato di morte».
Insomma, i mesi passano e la situazione è ancora in una fase di stallo. «Nessuna persona che ha interesse (parente o erede), si è mai presentata presso gli uffici di codesto Comune con documenti idonei (ovvero, come prevede la normativa, documenti originali tradotti in italiano da un interprete che attesti, davanti all’ufficiale di stato civile, la conformità al testo straniero). Ciò nonostante, l’impiegato dell’ufficio anagrafe si è adoperato per risolvere il problema della signora Costanza Delogu – aggiunge il sindaco – Lo attesta la corrispondenza intercorsa con l’ambasciata d’Italia a Bucarest, la richiesta al tutore della signora deceduta, l’invito rivolto alla figlia e anche all’agenzia funebre che ha curato l’ultimo tratto del trasporto delle ceneri dalla Romania all’Italia. Tutte le richieste sono rimaste senza riscontro positivo ai fini della risoluzione del problema».
Ma per Costanza Delogu questo è un discorso che non sta in piedi. «Abbiamo un testamento valido, sappiamo per certo che una salma non può essere seppellita senza che il decesso sia stato certificato, quali sarebbero i documenti idonei di cui parla il sindaco? E perché dovremmo averli noi? Allora, se il Comune non ne è in possesso, non avrebbe nemmeno dovuto accettare di custodire le ceneri nel camposanto».
La signora aveva anche detto di aver inviato una mail al sindaco per chiedere aiuto e di non aver avuto riscontri: «Ho risposto alla sua mail – replica Antonio Maria Capula – impegnandomi a informarmi sulla questione. Una volta chiesto notizie all’ufficio competente mi è stato riferito che la situazione era già nota e che erano stati fatti diversi tentativi, ancora in corso, per arrivare ad una felice risoluzione».
«Mi rispose una prima volta – ribatte Costanza Delogu – scrivendomi che mi avrebbe fatto sapere e invece, nonostante i miei successivi contatti, non ha più risposto».
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