La Nuova Sardegna

L’agroalimentare strizza l’occhio alla tecnologia

L’agroalimentare strizza l’occhio alla tecnologia

Il direttore Sanna: «I nostri diplomati trovano un impiego nelle aziende di trasformazione o avviano nuove attività»

06 maggio 2021
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Gli imprenditori agricoli del futuro nascono qui, attenti alle nuove tecnologie e alla valorizzazione e riscoperta dei prodotti sardi. La Fondazione Its per la trasformazione agroalimentare sostenibile è nata nel luglio 2015 per la volontà comune di istituzioni, scuole e aziende: nell’elenco ci sono l’Istituto tecnico superiore Pellegrini, l’Istituto tecnico Fermi di Ozieri, Università di Sassari, Comune di Sassari, Fondazione di Sardegna, Confagricoltura, Isforapi, Accademia delle belle arti, Azienda Pinna formaggi, Tanda e Spada ed altri tra soci e partner. «L’obiettivo – spiega Ottavio Sanna (nella foto) direttore e responsabile dei processi – è allargare la compagine sociale per ampliare su tutto il territorio regionale la rappresentanza e ovviamente l’offerta. Al momento – spiega Sanna insieme a Pasquale Tanda, imprenditore dell’omonimo pastificio – abbiamo 5 corsi di cui due in chiusura nel 2021 che andranno ad esame e diploma professionale, corso Beat (bioeconomy agricolture tomorrow) nella sede di Sassari, corso 3 T (Tecnico trasformazione tracciabilità) nella sede di Oristano, il corso Agrocom 4.0 avviato nel 2020 che terminerà nel 2022 (business e commercializzazione prodotti agroalimentari) nella sede di Sassari. Mentre sono stati avviati nel 2021 e sono ancora disponibili alcuni posti per i corsi Tecnico superiore per la filiera cerealicola (sede di Sassari, durata 1800 ore) e il corso Tecnico superiore per la gestione delle produzioni e delle trasformazioni enologiche, a Oristano. In questi ultimi corsi non è stato possibile avviare un progetto di orientamento ma le richieste non sono mancate: abbiamo 82 ragazzi». Ecco i profili professionali formati, sulla base delle richieste delle stesse aziende: il Tecnico superiore opera nelle filiere di produzione del comparto agrario e di trasformazione agroindustriale – spiega Sanna – collabora alla progettazione di interventi nell’ambito delle produzioni e trasformazioni agroalimentari nel rispetto degli standard di qualità, sicurezza e conformità. Gestisce i cicli di lavorazione e le procedure di controllo sia delle macchine, sia dei sistemi tecnologici». Tanti gli sbocchi professionali: il tecnico superiore delle trasformazioni cerealicole dei comparti molitorio, pastaio, dolciario e della panificazione può trovare collocazione in aziende di trasformazione agroalimentare (industria e artigianato di qualità) o in cooperative, enti e consorzi. In alternativa, può assumere il ruolo di libero professionista per la consulenza tecnico-specialistica alle piccole e medie aziende agroalimentari o dare vita a nuove realtà imprenditoriali o associative. «Al termine del percorso biennale di 1800 ore, 800 delle quali dedicate a esperienze lavorative in azienda, si accede all'esame di Stato per il rilascio del Diploma di tecnico Superiore, V livello Eqf. Attualmente la percentuale degli occupati post diploma è intorno al 70%». Per quanto riguarda il futuro «vorremmo dedicarci al settore della trasformazione delle carni e salumi e alla filiera ittica sostenibile. Un’altra proposta che vorremo sviluppare è un percorso che riguarda il settore agroalimentare e il turismo nautico». I vantaggi di un percorso Its rispetto a una facoltà universitaria: «Si ha l’opportunità di svolgere l’attività di stage presso le aziende e capire la gestione e la produzione». (si. sa.)



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