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«Quell’idea non va abbandonata Completarla è ancora possibile»

«Quell’idea non va abbandonata Completarla è ancora possibile»

SASSARI. La data è quella del 26 maggio: non ci sono festeggiamenti da fare e i dieci anni trascorsi sono per ora una ferita da curare. La Cisl di Sassari ha deciso di chiamare attorno a un tavolo le...

24 maggio 2021
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SASSARI. La data è quella del 26 maggio: non ci sono festeggiamenti da fare e i dieci anni trascorsi sono per ora una ferita da curare. La Cisl di Sassari ha deciso di chiamare attorno a un tavolo le istituzioni e tutti gli enti interessati: la videoconferenza si svolgerà nell’aula “Antonio Segni” del Dipartimento di Giurisprudenza di Sassari (in viale Mancini) con inizio alle 9 (il link di accesso va chiesto alla segreteria della Cisl).

Ci saranno la vice ministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde, l’assessora regionale all’Industria Anita Pili, i sindaci di Sassari, Porto Torres e Alghero, i rappresentanti di Confindustria e del Consorzio Industriale, il rettore dell’Università di Sassari, gli esponenti di Eni Rewind Pier Filippo Mocciaro e del Polo industriale Sardegna di Versalis Vincenzo Maida. Oltre ai vertici regionali e nazionali della Cisl. I lavori saranno coordinati da Pier Luigi Ledda, le conclusioni affidate a Giorgio Graziani, segretario confederale Cisl.

«Riteniamo che le condizioni per completare il progetto ci siano tutte – hanno sottolineato Pier Luigi Ledda e Luca Velluto –. A partire dalle opportunità che può offrire il Next Generation EU e il Pnrr. Naturalmente occorre una precisa volontà dei sottoscrittori del Protocollo e in particolare della stessa Matrìca. Occorre infatti innovare nei processi e nei prodotti, consolidare gli impianti per incrementare la capacità produttiva, concentrare la produzione su ciò che il mercato richiede, risolvere il contenzioso nella joint venture Matrìca o scioglierla, con l’acquisizione da parte di Versalis. E poi investire in marketing e commercializzazione dei prodotti. Decisivo è poi caratterizzare la collaborazione multidisciplinare con il mondo agricolo del territorio, con quello della ricerca e con le istituzioni locali e trasformare comunque in loco i prodotti di Matrìca per fare la verticalizzazione del processo e rendere le aree inutilizzate disponibili per nuove attività produttive da inserire nell’Area industriale di crisi complessa. Occorre, in sostanza, che Matrìca venga assunta come una vertenza di importanza nazionale dentro una strategia di rilancio del settore industriale anche in Sardegna».

La situazione è sicuramente resa più grave dall’emergenza sanitaria e il tessuto sociale ed economico è duramente provato: «Già prima della crisi – evidenziano Ledda e Velluto – tutti gli indicatori attestavano una situazione di difficoltà e il riferimento alle opportunità che può offrire il Next Generation EU e il Pnrr impongono una riflessione su cosa avesse significato il Piano di Rinascita, e in particolare la realizzazione di un grande insediamento industriale per il Nord Ovest della Sardegna, per Sassari, Porto Torres e Alghero. Si trattò di una rivoluzione copernicana che cambiò profondamente il volto della comunità. Ricordiamo che nel momento di massima espansione il settore industriale dava lavoro a oltre 20mila addetti, favorendo un processo di crescita economica, sociale e culturale che ha permesso al territorio di affrancarsi dalle condizioni di estrema povertà nelle quali si trovava negli anni ’50».

Dal sindacato giunge l’invito a «guardare con determinazione e speranza al progetto della chimica verde e al rilancio del settore industriale e lavorare - anche grazie alle opportunità dell’essere classificati Area di crisi complessa e destinatari delle risorse e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per il rilancio del territorio. E scongiurare di trovarci di fronte all’ennesima occasione mancata. Il territorio si schieri e chieda a gran voce che gli impegni assunti a suo tempo dall’ Eni siano onorati». (g.baz.)



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