La Nuova Sardegna

Nuovo deposito di gas nel porto di Santa Giusta

di Giuseppe Centore
Nuovo deposito di gas nel porto di Santa Giusta

C’è l’approvazione dei ministeri della Transizione ecologica e della Cultura A Santa Giusta saranno realizzati impianti criogenici per 9mila metri cubi 

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CAGLIARI. Nuovo piccolo ma significativo passo in avanti autorizzativo per il sistema energetico sardo, in questo caso quello legato al gas.

È stato pubblicato ieri il decreto finale (tecnicamente si chiama decreto di compatibilità ambientale) per il deposito e il rigassificatore della Ivi Petrolifera a Santa Giusta. Il decreto, che arriva dopo l’accoglimento positivo della valutazione di impatto ambientale, è stato firmato congiuntamente dal ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani, lo scorso sei agosto e successivamente dal collega ministro della cultura Dario Franceschini. Adesso, concluso l’iter autorizzativo si dovrà indire, ed è un obbligo, la conferenza dei servizi che dovrà dare l’autorizzazione unica per l’avvio dei lavori.

Il progetto della Ivi Petrolifera è il secondo che viene approvato, dopo quello della Hihas, già completato con i serbatoi funzionanti, ed è doppiamente importante perchè nel suo perimetro territoriale e progettuale c’è anche la parte di allacciamento alla rete che Enura ha pronta, a sua volta totalmente autorizzata, per il tratot sud della dorsale. Insomma, con una lentezza esasperante, proprio quella che il ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani vorrebbe eliminare, il percorso autorizzativo del sistema del gas va avanti, anche se non corre certo. Il prossimo passo sarà quello decisivo che definirà la cornice normativa, progettuale e industriale dei lavori: si tratta del decreto dello stesso presidente del consiglio Draghi dovrebbe emanare nelle prossime settimane, pur in ritardo sulla tabella di marcia.

Nel decreto ci sarà scritto dove saranno collocati da Snam i due rigassificatori galleggianti, a nord e a sud, e quali parti di rete faranno parte del sistema che vede i due rigassificatori dentro al sistema regolatorio nazionale.

Il rischio, soprattutto per imprese e istituzioni del nord Sardegna, è che solo il tratto sud della dorsale, da Oristano, con collegamento a Santa Giusta, sino a Portovesme e a Cagliari faccia parte della rete asservita ai rigassificatori, creando così un sistema organico, integrato e sicuro di approvvigionamento, legato a sua volta ai bacini territoriali del sud Sardegna. Sarebbe un primo passo autorizzativo in attesa del successivo, quello a nord. La partita però rimane aperta e incerta. E un ruolo decisivo lo avranno da qui all’autunno le interlocuzioni tra governo e territori.

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