La Nuova Sardegna

La prima giornata in piazza d'Italia: nei 130 anni della Nuova protagonista è il futuro

di Claudio Zoccheddu
La prima giornata in piazza d'Italia: nei 130 anni della Nuova protagonista è il futuro

Politica, sanità, istruzione ed energia al centro del dibattito. Oggi la seconda giornata a partire dalle 17

18 settembre 2021
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SASSARI. Una ricorrenza da festeggiare con il ricordo del passato e lo sguardo rivolto al futuro. La Nuova Sardegna ha iniziato le celebrazioni dei 130 anni di attività con la prima delle due serate programmate in piazza d’Italia, a Sassari. Ieri è andato in scena il primo atto che, ovviamente, non è stato solo una festa ma soprattutto uno spazio di approfondimento in cui la storia del quotidiano sassarese ha lasciato tanto spazio ai temi dell’attualità, dalla pandemia alla transizione energetica, dall’istruzione al tempo del Covid 19 fino alla discriminazione di genere. Spazio anche allo sport isolano, con uno dei due atleti sardi ritornati da Tokyo con una medaglia olimpica al collo, e ai giovani cronisti della Nuova@Scuola con le loro domande.

La serata. A rompere il ghiaccio sul palco è stato il direttore del quotidiano, Antonio Di Rosa, insieme all’editore Gianni Vallardi, che ha ricordato la storia del giornale nato nel 1891. A dare man forte a Di Rosa ci ha pensato la giornalista Bianca Berlinguer, pronipote di uno dei fondatori della Nuova Sardegna che, oltre a ricordare i primi attimi di vita del giornale, stampato per la prima volta a ridosso di una complicata tornata elettorale nella Sassari di fine ottocento, ha risposto alla prima domanda dei ragazzi della Nuova@Scuola sui temi della comunità Lgbt raccontati dalla giornalista nella biografia “Storia di Marcella che fu Marcello”. Sul palco anche il sindaco di Sassari, Nanni Campus, intervistato da Gianni Bazzoni e subito incalzato sui temi della mobilità cittadina a cui ha risposto con la richiesta, inoltrata ad Arst, sullo studio di fattibilità per una metropolitana di superficie in grado di collegare la città con il porto di Porto Torres e l’aeroporto di Alghero.

Il futuro dell’energia. Sul palco sono arrivati sin da subito i macro temi d’attualità, come quello del futuro energetico dell’isola. Ne ha parlato direttamente il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervistato da Giuseppe Centore. Impossibile non parlare del rincaro delle bollette di luce e gas: «Non abbiamo ancora una proposta in grado di calmierare i rincari – ha detto il ministro –. In attesa delle valutazioni dell’Authority e di Arera stiamo lavorando su scenari simulati in modo da trovare una chiave per mitigare gli aumenti ma le nostre proposte arriveranno in tempi rapidi». Sulla transizione energetica, invece, Cingolani ha messo le cose in chiaro sin da subito: «Per prima cosa, nessuno dovrà rimanere indietro. Il che è complicato visto che si parla di miliardi di persone che dovranno cambiare molte delle loro abitudini di vita. Non sarà un pranzo di gala, dovremo fare tutti grandi sacrifici».

Virus e Pandemia. Il covid non poteva restare escluso dal dibattito. Ne ha parlato il direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Sassari, Sergio Babudieri, intervistato da Luigi Soriga. «Quando finirà? Non ho la sfera di cristallo ma non credo che finirà. Vivremo una nuova normalità, questo sì. Purtroppo il virus è sempre un passo avanti, basti pensare alla capacità di infettare anche i vaccinati. La differenza è che nove mesi avevamo 260 ricoverati in reparto, più una sessantina al pronto soccorso, oggi i ricoverati sono 40. Per i vaccinati si tratta di una sorta d’influenza, per gli altri le cose si complicano». Sui no vax, Babudieri ha tagliato corto: «Facciano come gli pare».

Scuola e studenti. L’incubo della didattica a distanza si è materializzato all’istante quando il microfono è passato al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervistato da Daniela Scano e Silvia Sanna: «Con il decreto del 6 agosto il governo si è impegnato a tenere le scuole aperte. Vogliamo evitare la chiusure della scuole e l’esperienza dell’ultimo anno ci ha insegnato tanto. La didattica a distanza sarà l’ultima ratio». Rassicurante anche il quadro vaccinale nel mondo della scuola: «Siamo arrivati al 94 per cento di vaccinazioni», ha confermato il ministro. Non sono arrivate altrettante rassicurazioni sui prossimi esami di maturità: «Stiamo studiando – ha confessato Bianchi – ma una cosa è certa – terremo conto delle necessità e dei bisogni espressi dai ragazzi».

Il sogno olimpico. In un’estate incerta e limitata dal Covid, le uniche sicurezze sono arrivate dallo sport. Prima il calcio, poi l’abbuffata olimpica. E proprio dal palcoscenico globale di Tokyo 2020 sono arrivate anche le soddisfazioni più grandi per l’isola, due medaglie che hanno del clamoroso appese al collo di due giovani prodigi nati e cresciuti ad Oristano. Il velocista Lorenzo Patta, oro nella 4x100, ha dato forfait all’ultimo per via di un impegno sportivo ma in piazza d’Italia è arrivato il canottiere Stefano Oppo, bronzo nel 2 di coppia, intervistato da Andrea Sini: «Ora che ho ottenuto una medaglia olimpica mi sento più leggero e credo, lo dico adesso ma potrei cambiare idea alla ripresa degli allenamenti, che alle prossime olimpiadi potrei gareggiare con la testa più libera e senza l’assillo del risultato. Quella di Tokyo è stata un’esperienza fantastica, un sogno. Non avrei mai pensato di ottenere questo risultato, a dire il vero il mio obiettivo era partecipare ad un mondiale».

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