La Nuova Sardegna

Pd verso le primarie: si profila una sfida a due

di Alessandro Pirina
Pd verso le primarie: si profila una sfida a due

Prove d’intesa tra Mura-Deiana, soriani e zingarettiani. Comandini, Meloni o Piscedda per i riformisti

02 novembre 2021
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SASSARI. Mancano 10 giorni alla presentazione delle candidature alla segreteria del Pd. Ancora nessuno ha ufficializzato il proprio nome per il post Cani, ma nelle varie anime dem c’è grande fermento. In queste ultime settimane tiene banco la nascita di una nuova corrente che, in realtà, si pone come obiettivo primario proprio quello di andare oltre le correnti del Pd in vista delle regionali del 2024. A guidarla sono la deputata Romina Mura, il presidente Anci, Emiliano Deiana, e il vicepresidente del consiglio comunale di Cagliari, Matteo Lecis Cocco-Ortu. Una proposta congressuale che si presenta di rottura rispetto al passato, corredata da oltre 200 firme, molte di peso come l’ex governatore Francesco Pigliaru, gli ex assessori Filippo Spanu e Gianmario Demuro, le ex parlamentari Giovanna Sanna e Amalia Schirru, l’ex senatore Ignazio Angioni. Un documento che potrebbe avere anche l’appoggio di due correnti storiche del Pd sardo: i soriani - dal nome del loro fondatore, l’ex governatore Renato Soru, che ha trasferito la passione politica alla figlia Camilla, battagliera consigliera comunale a Cagliari - e l’area Zingaretti (che nell’isola ha come punti di riferimento l’ex sottosegretario Giulio Calvisi e l’ex deputato Francesco Sanna), che ha anch’essa presentato un documento programmatico. Ma basta scorrere la lista dei firmatari della proposta Mura-Deiana per scorgere anche nomi di spicco di quelle due storiche anime dem. Due esempi: Caterina Pes, ex deputata di Oristano, tra i primi, Tore Cherchi, uomo forte della sinistra nel Sulcis Iglesiente, tra i secondi.

Dall’altra parte, c’è la corrente dei Popolari-riformisti, più conosciuta come l’area Cabras-Fadda, che ha come leader di riferimento gli ex segretari di Ds e Margherita, appunto Antonello Cabras e Paolo Fadda. E cioè l’attuale maggioranza del Pd insieme a Base riformista guidata dal deputato Gavino Manca e gli ex Ds dell’ex parlamentare Siro Marrocu. Il gruppo nel 2017 aveva eletto segretario Giuseppe Luigi Cucca, che si era dimesso dopo il ko dem alle politiche, e dal 2018 appoggia la segreteria di Emanuele Cani. I Popolari-riformisti hanno anch’essi presentato il loro documento congressuale, ma in maniera sotterranea stanno lavorando per arrivare a una soluzione unitaria. Un nome condiviso che possa mettere insieme le varie anime del Pd. Una strada, però, molto in salita. Salvo proroghe dell’ultima ora, le primarie si terranno il 5 dicembre e le candidature vanno presentate entro l’11 novembre. Un arco di tempo brevissimo per riuscire a ricucire. Senza contare che a fare gola c’è anche una prassi consolidata che prevede che il segretario regionale sia candidato alle politiche in una posizione sicura: fu così prima con Silvio Lai, nel 2018 con Cucca, poi passato con Renzi.

E dunque è molto probabile che il 5 dicembre la successione a Emanuele Cani diventi una sfida a due. Da una parte, l’attuale maggioranza dei Popolari riformisti, che per la segreteria potrebbe schierare uno dei consiglieri regionali attualmente in carica (otto su otto fanno capo ad area Cabras-Fadda e Base riformista-ex Ds). Tra papabili Piero Comandini, Giuseppe Meloni e Valter Piscedda. Dall’altra, l’area vasta guidata da Mura e Deiana, con al suo interno soriani e zingarettiani. Tra i possibili candidati, oltre agli stessi Romina Mura ed Emiliano Deiana, anche la sindaca di Pula Carla Medau, zingarettiana, l’ex consigliere regionale Pietro Cocco, appena rieletto sindaco di Gonnesa, e l’ex capogruppo Pd a Cagliari, Davide Carta, entrambi soriani.

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