La Nuova Sardegna

Piazze chiuse per Covid Alghero cede, Nuoro no

di Roberto Petretto
Piazze chiuse per Covid Alghero cede, Nuoro no

Il decreto del Governo costringe ad annullare gli eventi all’aperto Sanna, leader degli Istentales: «In ballo contratti per 150mila euro»

24 dicembre 2021
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SASSARI. Le prime reazioni al decreto di Natale sono arrivate quando ancora il decreto non era stato approvato dal Consiglio dei ministri. Il divieto di manifestazioni pubbliche era contenuto nelle indicazioni della Cabina di regia e già il sindaco di Alghero, Mario Conoci, aveva annullato il programma del Capodanno in piazza. Quindi niente Gué e Andrea Berté (29 dicembre), Madame e Leon Faun (30 dicembre), Giusy Ferreri (31 dicembre). A decreto approvato, invece, Nuoro resiste e, almeno sino a tarda notte, non annulla le manifestazioni in programma con Voci di maggior-versione invernale. Al sindaco Andrea Soddu non basta il contenuto della nota del Governo: «Stiamo studiando - dice -, rispetteremo le norme». Più battagliero è Gigi Sanna, leader degli Istentales e organizzatore di Voci di maggio: «Ho parlato con il sindaco - raccontava ieri notte -, per ora tutto è ancora in piedi, siamo in attesa di sapere». Annullare una manifestazione che prevede una rassegna di tenores (oggi), Bobby Solo e Viola Valentino (domani), i Nomadi (Santo Stefano), Bianca Atzei (il 27), Enrico Ruggeri (il 28), i Creedence (il 29), i Modena city ramblers (il 30), e la serata di Capodanno con i dj di Radio 105, l’Equipe 84 e gli Istentales, non è semplice: «Ci sono in ballo 150mila euro di contratti già firmati e una soluzione la devono trovare», ricorda Sanna. Che ipotizza: «Si potrebbe farla all’interno dell’Exmé».

Difficile pensare che Nuoro possa essere una repubblica a sé. Nel frattempo «Alghero si adegua alle decisioni della cabina di regia, che prevede l’annullamento degli eventi di piazza. Dispiace, ma al primo posto c’è la salute pubblica - ha dichiarato il sindaco in una nota -. Avevamo già ipotizzato che si verificasse questa condizione all’atto della presentazione del Cap d’Any, i cui eventi sono tutt’ora in corso e che ha già visto tante manifestazioni realizzarsi nel rispetto delle norme».

Alghero era ormai preparato al peggio, anche sulla base di strette interlocuzioni tra Comune e Prefettura. Forse analoghe interlocuzioni c’erano state tra Comune di Nuoro e Prefettura. «Avevamo previsto - prosegue il sindaco di Alghero - per i tre spettacoli, i più importanti, la possibilità di un annullamento o comunque di una riprogrammazione nei nove mesi successivi, proprio per prevenire eventuali prescrizioni di questo tipo. Con la Prefettura avevamo già peraltro concordato una linea di azione simile anche se non fosse intervenuto un provvedimento così specifico a livello nazionale. Avremmo assunto il provvedimento di annullamento degli eventi entro domani».

Oristano aveva anticipato la decisione: il sindaco Lutzu già nei giorni scorsi aveva annullato le manifestazioni in piazza.

Nuoro, invece, ha creduto sino all’ultimo nella possibilità di un decreto con maglie larghe. Si pensava che il divieto potesse riguardare solo il Capodanno e che quindi una parte delle manifestazioni programmate potesse essere salvata. Invece la norma varata ieri dal consiglio dei ministri non lascia spazio a dubbi: «Fino al 31 gennaio 2022 - dice - sono vietati gli eventi, le feste e i concerti, comunque denominati, che implichino assembramenti in spazi all'aperto».

Anche a Cagliari si era già capito che non ci sarebbe stata possibilità di eventi in piazza: «Anche quest’anno, purtroppo, dobbiamo fare i conti con il virus - ha detto il sindaco Paolo Truzzu -. Ancora una volta non ci sarà il Capodanno in piazza, ma vogliamo che sia un Natale il più possibile normale e sereno per tutti». Il Comune aveva organizzato una serie di piccoli eventi nelle strade del centro, ma ora anche questi rischiano di saltare per effetto del decreto del Governo. Il Natale e il Capodanno saranno feste casalinghe, dunque, o celebrate in locali pubblici accessibili solo a persone munite di green pass.

«Non dobbiamo abbassare la guardia - avverte il dottor Ferdinando Coghe, direttore sanitario dell'Aou di Cagliari - Il mio consiglio è quello di evitare il più possibile l'assembramento, scegliendo il numero di invitati tenendo sempre conto della superficie che si ha a disposizione: è naturale infatti che riunendo più persone in uno spazio ristretto si aumentano i rischi. Raccomando di cercare di evitare baci, abbracci, strette di mano e mantenere il distanziamento di almeno un metro/un metro e mezzo, indossando le mascherine quando possibile (prima e dopo i pasti). Al di fuori dell'ambiente familiare queste attenzioni devono essere ancora maggiori».

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