L’Europa divisa su come difendersi
Londra pensa a revocare il pass, Parigi a introdurlo. In Germania 92mila contagi
15 gennaio 2022
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SASSARI. Di fronte all'impennata di contagi da Covid, e alle curve che seguono traiettorie simili ma sfalsate nell'arco delle settimane, l'Europa risponde in maniera diversificata. La Gran Bretagna, dove l'ondata di Omicron avrebbe già raggiunto il suo picco, pensa a revocare il suo modello di green pass, necessario solo per discoteca ed eventi di massa ma mai veramente digerito da molti deputati conservatori. Secondo i media britannici, il 26 gennaio con la revisione delle misure in vigore, si potrebbe abbandonare il certificato verde nonché l'indicazione di lavorare da casa, mentre resterebbe quella per l'uso delle mascherine nei trasporti pubblici e nei negozi. Questo alla luce dei «segnali incoraggianti» di cui ha parlato il ministro della Sanità, Sajid Javid: diminuiscono i contagi su base settimanale – tornati sotto quota 100.000 nell'ultimo giorno – ma calano anche i ricoveri. E Scozia e Galles hanno già alleggerito alcune restrizioni. Al contrario, in Francia il governo punta ancora a introdurre l'equivalente del super green pass italiano, nonostante lo stallo in parlamento e il terreno di scontro elettorale. Ma potrebbe essere introdotto solo per gli over 16.
L'Olanda, ha annunciato il premier Mark Rutte, allenta il lockdown imposto a dicembre, con la riapertura di negozi, palestre e parrucchieri, ma non di ristoranti e bar (ancora chiusi almeno fino al 25 gennaio). Resta alto l'allarme Omicron anche in Germania, per la prima volta oltre i 92.000 contagi giornalieri. «Non si può dare il cessato allarme», ha detto il ministro della Salute tedesco Karl Lauterbach, sottolineando che la variante Omicron non è affatto «innocua» e ribadendo di essere favorevole a un obbligo vaccinale a partire dai 18 anni. Berlino ha tra l'altro nuovamente inserito l'Austria tra i Paesi ad alto rischio Covid a partire da sabato, imponendo una quarantena di 10 giorni ai non vaccinati che rientrano dal Paese vicino o di 5 più un test negativo. A causa di Omicron, gli ospedali sono in emergenza anche negli Usa, dove nell'ultima settimana si sono registrati oltre 800 mila casi e 1.871 morti al giorno: almeno l'85% delle terapie intensive sono piene a Washington e in 18 Stati americani. E a tre settimane dalle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, la Cina cerca di blindarsi dalla nuova variante. Sospese dal 24 gennaio 26 rotte aeree internazionali, tra cui anche Milano.
L'Olanda, ha annunciato il premier Mark Rutte, allenta il lockdown imposto a dicembre, con la riapertura di negozi, palestre e parrucchieri, ma non di ristoranti e bar (ancora chiusi almeno fino al 25 gennaio). Resta alto l'allarme Omicron anche in Germania, per la prima volta oltre i 92.000 contagi giornalieri. «Non si può dare il cessato allarme», ha detto il ministro della Salute tedesco Karl Lauterbach, sottolineando che la variante Omicron non è affatto «innocua» e ribadendo di essere favorevole a un obbligo vaccinale a partire dai 18 anni. Berlino ha tra l'altro nuovamente inserito l'Austria tra i Paesi ad alto rischio Covid a partire da sabato, imponendo una quarantena di 10 giorni ai non vaccinati che rientrano dal Paese vicino o di 5 più un test negativo. A causa di Omicron, gli ospedali sono in emergenza anche negli Usa, dove nell'ultima settimana si sono registrati oltre 800 mila casi e 1.871 morti al giorno: almeno l'85% delle terapie intensive sono piene a Washington e in 18 Stati americani. E a tre settimane dalle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, la Cina cerca di blindarsi dalla nuova variante. Sospese dal 24 gennaio 26 rotte aeree internazionali, tra cui anche Milano.