Allarme per l’edilizia scolastica. Ance: «Edifici vecchi e pericolosi»
Alciator: «Il 60 per cento costruito prima del 1976. No alle aule scatola»
Sassari Il problema dell’edilizia scolastica in Sardegna va al di là di quello che è accaduto nei giorni scorsi nell’ex aula magna di Geologia dell’Unversità, dove solo per una questione di coincidenze e fortuna non ci sono stati feriti e vittime. Lo sostiene l’Ance Centro Nord Sardegna sottolineando che è il momento di un cambio di passo sul modo di affrontare i problemi dell’edilizia scolastica nell’isola.
«Oltre il 60 per cento degli edifici della nostra regione è stato costruito prima del 1976 – dice il presidente dell’Associazione costruttori Silvio Alciator – e necessita di interventi di manutenzione se non di importanti riqualificazioni. Con il programma “Iscola” si è immaginato di rilanciare il sistema infrastrutturale dei poli scolastici per offrire istituti migliori e funzionali. Il risultato, tuttavia, benché il progetto fosse una buona idea, a conti fatti, si è rivelato un grande fallimento, nelle modalità e nei parametri di realizzazione degli interventi».
Il presidente dell’Ance Nord Sardegna cita un esempio emblematico, e parla di «grave miopia nell’attribuzione dei valori di costruzione al metro quadrato» che in Sardegna sarebbe ben al di sotto dei parametri di mercato. «L’importo a base d’asta non congruo con i valori correnti di mercato, infatti, non può che portare a un’aggiudicazione per un corrispettivo ulteriormente sottostimato, con evidenti conseguenze pregiudizievoli anche sul piano di una puntuale e corretta realizzazione dell’opera».
Alciator denuncia che in Sardegna «si pensa ancora alle scuole come aule “scatola”, che devono costare poco per garantire la realizzazione di più interventi possibili. Solo un dato: da noi si ipotizza di costruire le scuole con 1200 euro al mq massimo, mentre per fare un paragone con una regione più virtuosa in questo ambito, in Trentino Alto Adige si programmano nuove scuole investendo oltre 3200 euro al mq. Come è facile immaginare, gli interventi di riqualificazione attuati nella nostra regione sono ben lontani dai modelli più innovativi realizzati nel resto d’Italia».
Silvio Alciator evidenzia anche che «mentre altrove si costruiscono veri “campus scolastici”, dotati di ogni comfort, in Sardegna si continua a immaginare le aule come “incubatori”. Ma questo è un paradigma ormai non più attuale e incoerente con le innovazioni didattiche e le nuove configurazioni degli spazi interni ed esterni. Solo attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori parte del processo potrà essere garantita la migliore azione per riqualificare il nostro parco edilizio scolastico». (g.baz.)