La Nuova Sardegna

La proposta

Anche la Sardegna ha detto sì all’Autonomia differenziata

Anche la Sardegna ha detto  sì all’Autonomia differenziata

Voto a favore insieme alle altre regioni amministrate dal centrodestra

03 marzo 2023
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Cagliari Il blocco delle Regioni governate dal centrodestra s’è presentato compatto al traguardo e ha vinto. La bozza della cosiddetta nuova Autonomia differenziata è passata. La Sardegna, amministrata appunto dal centrodestra, s’è schierata a favore. Il fronte del no alla proposta messa in campo dal ministro Roberto Calderoli s’è ristretto a soli quattro voti, Campania, Puglia, Emilia Romagna e Toscana, delle Regione guidate dal centrosinistra. Da questo momento in poi, vista la larga maggioranza – è finita 16 a 4 – partirà quel percorso attraverso cui lo Stato dovrà cedere parte del potere alle Regioni che lo chiederanno.

Il sì della Sardegna Rappresentata alla Conferenza delle Regioni dall’assessore alla sanità, Carlo Doria, anche la Sardegna ha votato a favore del documento. Ma avrebbe ottenuto – stando almeno alla ricostruzione ufficiale – un bel po’ di garanzie, per evitare di subire contraccolpi quando cambierà l’assetto costituzionale. Sono le clausole sette e otto, con la prima che assicurerebbe «gli stessi finanziamenti da parte dello Stato anche dopo l’assegnazione dirette delle entrate finanziarie e il trasferimento dei servizi alle Regioni ordinarie». La seconda, invece, prevederebbe che quelle a Statuto speciale, come la Sardegna, «dovranno essere informate prima delle eventuali intese fra lo Stato e le amministrazioni che rivendicheranno più poteri». L’assessore Doria ha dichiarato subito dopo: «Temi come l’ambiente, la politica energetica, l’urbanistica, la sanità e altri dovrebbero essere di pertinenza delle Regioni a Statuto speciale ma, portando ad esempio proprio la Sardegna, è un’autonomia solo sulla carta, perché le leggi che approviamo ci vengono impugnate dal Governo centrale, mortificando così di fatto la nostra specialità. Ho quindi auspicato – prosegue – un allargamento delle Regioni che da ordinarie diventino autonome, per far massa critica e provare così a limitare il potere dello Stato».

La contestazione Appena è circolata la notizia del voto favorevole della Sardegna, ha preso subito posizione dai banchi dell’opposizione Francesco Agus dei Progressisti. «Di fatto – è la denuncia – con questo voto è stato commissariato il Consiglio regionale, che su un tema così delicato non s’è ancora espresso. È un inaccettabile colpo di mano».

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