Vinitaly 2023

Le cantine sarde sbarcano a Verona, caccia a una nuova fetta di mercato

di Andrea Sini
Le cantine sarde sbarcano a Verona, caccia a una nuova fetta di mercato

Sono 112 i produttori presenti alla fiera del vino in programma dal 2 al 5 aprile

28 marzo 2023
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Sassari La carica dei centododici, tra ben noti habitueé e nuove etichette a caccia di un posto al sole nel gigantesco e variegato mercato del vino. C’è spazio per tutti, a Vinitaly, almeno per chi ha l’ambizione e la qualità per proporsi in un contesto fatto di concorrenza feroce ma anche di piccoli produttori in grado di affermarsi al cospetto dei Golia dell’enologia nazionale.

L’edizione numero 55 della rassegna, in programma dal 2 al 5 aprile, vedrà ancora una volta la Sardegna presente in forze e con buone chance di conquistare ancora una volta riconoscimenti prestigiosi. Tra le 112 realtà vitivinicole isolane presenti, 72 vanno a collocarsi all’interno del padiglione allestito dalla Regione Sardegna, che ha anche messo su un piccolo calendario di eventi enogastronomici con l’obiettivo di far conoscere ed esportare anche altri tipi di eccellenze, non necessariamente “alcoliche”.

Ci sono poi altri quaranta produttori che si presentano a Vinitaly in maniera individuale e che saranno collocati negli altri padiglioni. Tra questi alcuni “big”, come Argiolas, Sella&Mosca, Santa Maria La Palma, Capichera e Tenute Dettori, ma anche piccole cantine emergenti che provano a differenziarsi, ad esempio puntando sulla produzione biologica o sulla “rete” fatta con il territorio. È il caso delle 11 cantine attive nel territorio di Mamoiada, che si presentano alla kermesse di Verona fiera accorpate sotto un’unica insegna, quella dell’associazione Mamojà. È la prima volta che un territorio della Sardegna si presenta unito con un gruppo di cantine al Vinitaly. Nel caso specifico, ci sarà l’occasione per farsi conoscere nel contesto di eventi interni alla rassegna, come le masterclass Vinitaly and the City, Masterclass delle Isole e Masterclass all’interno di Micro Mega Wine: quest’ultima è una nuova sezione di Vinitaly, dedicata ad alcune delle migliori aziende vitivinicole italiane caratterizzate da vini dai piccoli volumi di produzione nati da varietà d’uva e terroirs unici.

Vini sardi protagonisti anche nel Grand Tasting del 5 aprile: in questo “Viaggio per i mari d’Italia: alla scoperta dei vini famosi e le stelle emergenti delle isole” ci saranno anche Argiolas (2021 Nasco Iselis), Pala (2020 Bovale Essentija), Dettori (2017 Cannonau Retagliadu Nieddu biotype), Mamojà (2020 Cannonau Ghirada Garaunele) e Contini (1997 Vernaccia di Oristano Riserva).

Tra Cannonau, Vermentino, Carignano, Vernaccia, Bovale, Nuragus, Malvasia, Moscato e Cagnulari, i vini tipici del territorio, la Sardegna a Verona partirà comunque col botto. Le bollicine di Akènta Sub, prodotto dalla cantina Santa Maria La Palma di Alghero apriranno l’evento Vinitaly and the City in programma venerdì 31 marzo, inaugurando di fatto l’inizio della manifestazione. Sino a questa edizione non era mai capitato che un vino proveniente dalla Sardegna avesse l’onore di venire selezionato per questa prestigiosa occasione. È anche la prima volta che Vinitaly selezioni per l’evento di apertura una bottiglia affinata sotto il livello del mare: la cantina algherese ha infatti iniziato nel 2011 a sperimentare un procedimento che prevede l’affinamento subacqueo con una selezione di bottiglie di spumante Akènta, prodotte da uve di Vermentino di Sardegna DOC coltivate nei terreni del Parco Naturale di Porto Conte.

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