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Il 118 a rischio stop per Pasqua: mancano i medici

Il 118 a rischio stop per Pasqua: mancano i medici

Doria: «Non si può andare oltre i 60 euro lordi, altrimenti il giorno dopo arriverebbe la Corte dei conti» Tra il personale c’è malumore e alcune ambulanze potrebbero fermarsi

07 aprile 2023
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i Luigi Soriga

Gli straordinari per ora restano l’unica arma in mano alla sanità per far fronte alla carenza di personale. Per questo l’Accordo integrativo regionale appena sottoscritto da due sindacati su tre, rappresentava un passaggio molto delicato. Incentivare il ricorso alle prestazioni aggiuntive può essere il modo per tamponare gli scompensi di organico. Ogni postazione medicalizzata del 118, infatti, dovrebbe poter contare su uno staff di 6 medici disponibili. Invece, in alcune zone strategiche, la situazione è la seguente. Ecco alcune sedi vacanti: Tempio nessun medico, Olbia 3, Siniscola 3, Nuoro 4, Alghero 4 (ma un medico è prossimo alla pensione), Bosa 2 ma da Maggio rimane 1, e infine Ghilarza 1. Il team per il servizio ambulanza, come si evince dai numeri, è a ranghi ridottissimi. Ecco perché rendere più appetibile l’extra orario, ritoccando i compensi fermi ai 45 euro lordi dal 2019, poteva funzionare per un arruolamento più agevole delle forze in campo. Invece i medici si sono dovuti accontentare di 60 euro lordi onnicomprensivi, che tolte le tasse si riducono a circa 35 euro netti per ora di straordinario. Un compenso in linea con quelli percepiti dallo staff dell’elisoccorso, ma meno della paga riconosciuta agli infermieri (40 netti), o dai medici in convenzione dell’Usca (80 euro), e un divario più ampio rispetto agli specialisti a gettone (100 euro). Per questo i medici delle ambulanze non sono affatto entusiasti dell’accordo sottoscritto, tanto che il sindacato maggioritario, ovvero la Cisl, si è rifiutato di apporre la firma. Purtroppo si è trattato di un prendere e lasciare.

«Mi sarebbe piaciuto molto poter riconoscere 80 o 100 euro lordi – spiega l’assessore regionale alla Sanità Carlo Doria. Perché so bene quanto sia difficile e faticoso il lavoro del medico dell’emergenza-urgenza. Tuttavia non ho alcun appiglio normativo per poter andare oltre i 60 euro lordi, e se avessi aumentato la cifra a mia discrezione, l’indomani la corte dei Conti mi avrebbe chiesto spiegazioni. E io non avrei potuto in alcun modo giustificare la scelta». E prosegue: «I dirigenti medici prendono 60 euro lordi per l’extra orario, per le guardie mediche la paga è ancora più bassa. Il contratto nazionale prevede delle cifre superiori solo per i servizi ospedalieri. A dire il vero, all’inizio ero convinto di poter applicare 80 o 100 euro lordi anche per i medici del 118. E con l’aumento strutturale del fondo Air di oltre 900 mila euro annui la Regione sarebbe in grado di coprire le retribuzioni. Poi però, controllando attentamente la normativa, ci siamo resi conto che il decreto si riferisce ai servizi ospedalieri, e non ai medici in convenzione come quelli dell’emergenza urgenza. Per questo dico che l’incremento del 33%, da 45 a 60 euro, inserito all’interno di un Accordo intengrativo fermo al 2019, rappresenta il massimo che potevamo fare». E conclude: «Dispiace quindi non aver trovato l’intesa con tutte le sigle sindacali. Il documento sottoscritto non risolverà tutti i problemi, ma rappresenta un passo importante, senza il quale la retribuzione sarebbe rimasta a 45 euro l’ora. Nell’emergenza territoriale il ruolo del medico è insostituibile e continueremo a lavorare nella direzione presa per dare loro il massimo sostegno».

Intanto, in questa parentesi di Pasqua, non è scontato che il servizio ambulanza riesca a coprire tutti i presìdi territoriali. Infatti il ricorso alle prestazioni aggiuntive è un istituto su base volontaria: il medico cioè può decidere o meno di rendersi disponibile anche fuori dalle 38 ore lavorative previste dal contratto. E lo fa anche sulla base di quanto viene pagato il suo straordinario.

Il sindacato Cisl, che vanta 27 adesioni su circa un centinaio di medici dell’emergenza urgenza, è quello che ha osteggiato l’accordo, e non è detto che i propri iscritti si rendano disponibili in questo frangente per coprire i turni mancanti. Questa ulteriore carenza potrebbe far sì che ad Alghero o a Olbia, nel week-end di Pasqua non abbia i medici disponibili a bordo per attivare il servizio.

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