La Nuova Sardegna

Le ricerche

Due giovani sassaresi dispersi dopo il naufragio nel mare tra Stintino e Porto Torres

di Nadia Cossu
Due giovani sassaresi dispersi dopo il naufragio nel mare tra Stintino e Porto Torres

I due, di 35 e 38 anni, hanno lanciato la richiesta di soccorso: «La barca sta affondando, ci buttiamo in acqua, abbiamo le mute»

13 aprile 2023
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Sassari «La barca sta affondando, ci buttiamo in acqua, abbiamo le mute...». Poche parole in un allarme veloce e disperato lanciato nel tardo pomeriggio di ieri alla capitaneria di porto di Porto Torres prima di far perdere definitivamente le proprie tracce. Da quel momento in poi le acque del golfo dell’Asinara vengono perlustrate centimetro per centimetro da sommozzatori dei vigili del fuoco, motovedetta ed elicotteri dei vigili del fuoco e della guardia costiera.

Sono circa le 18.30 quando due amici sassaresi di 35 e 38 anni lanciano l’sos. Il piccolo natante da diporto con il quale sono usciti in mare per una battuta di pesca è in difficoltà, sta imbarcando acqua. Pochi attimi di calma e lucidità necessari per indossare la muta e chiedere aiuto. E poi nuotare e galleggiare in attesa di essere salvati. Ma le ricerche, andate avanti fino a tarda notte, non hanno portato ad alcun risultato.

I soccorritori per ore hanno battuto le acque al largo di Ezzi Mannu, nel litorale di Stintino senza mai perdere la speranza di ritrovare i due giovani vivi. E la certezza che avessero indossato la muta ha rafforzato questo ottimismo. Studiando le correnti (ieri era una giornata di libeccio) i mezzi aerei e la motovedetta in un primo momento hanno puntato verso la zona di Trinità d’Agultu, direzione Corsica. Poi si sono concentrati sulla costa, comunque nel tratto di mare compreso tra Stintino e Porto Tores. Ricerche difficoltose anche per via delle informazioni confuse che la Capitaneria aveva ricevuto dai due giovani. Nell’allarme non erano infatti riusciti a fornire un’indicazione precisa del punto in cui si trovavano, il che farebbe pensare che non si tratti di sub esperti, come si era ipotizzato in un primo momento. Non si sa nemmeno se avessero con sè salvagenti mentre è improbabile che avessero a bordo attrezzature per la localizzazione. Perché in quel caso la guardia costiera avrebbe potuto individuare il relitto.

Preziosissimo l’apporto dell’elicottero AW 139 in dotazione alla Capitaneria di porto con un sistema infrarossi impiegato principalmente per la ricerca e il soccorso di persone. Una strumentazione risultata in passato decisiva per l’individuazione attraverso un sistema ottico (ad infrarossi, appunto) stabilizzato e ad alta definizione. Il velivolo ha sorvolato la zona fino a notte tarda, con solo una breve sosta all’aeroporto di Alghero per il rifornimento di carburante. Poi le ricerche sono riprese senza interruzioni fino a mezzanotte.

Dalle 22 il coordinamento delle attività di ricerca è passato alla direzione marittima di Olbia. Oggi riprenderanno le attività di perlustrazione via terra e via mare, mentre l’elicottero dei vigili del fuoco si alzerà in volo alle otto.

La notizia dei due sassaresi dispersi è rimbalzata in pochissimo tempo sui social dove si è creata una rete di solidarietà con centinaia di messaggi da parte di persone che auspicavano una disavventura a lieto fine.


 

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