La Nuova Sardegna

Paradiso da valorizzare

La proposta del ministro Nello Musumeci: «L'Asinara deve essere ripopolata»

di Salvatore Santoni
La proposta del ministro Nello Musumeci: «L'Asinara deve essere ripopolata»

L'idea lanciata al convegno a Porto Torres. Il sindaco Massimo Mulas: «È un tesoro da condividere»

25 ottobre 2023
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Porto Torres «Dobbiamo incoraggiare un insediamento umano. Fare in modo che dieci, cento, mille persone vivano sull’Asinara tutto l’anno». È una sfida difficile, ma il ministro Nello Musumeci è deciso a vincerla insieme a tutto il Nord ovest della Sardegna.

È questa la missione di rilancio di cui ieri mattina, durante “AsinaraLab” – il convegno organizzato da Sae Sardegna, la società editrice della Nuova, in collaborazione con il Comune di Porto Torres – è stata posta la simbolica prima pietra. Il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare è arrivato a Porto Torres per partecipare all’appuntamento che rappresenta il primo passo di un nuovo progetto di sviluppo sostenibile e un nuovo modello di governance per l’isola.

Musumeci ha parlato in chiusura del convegno, tirando le somme di un dibattito che è stato come un viaggio nel groviglio di competenze e vincoli che da quasi trent’anni hanno fatto dell’isola una sorta di soprammobile galleggiante che non ha un suo scopo in termini di sviluppo.

«Quale modello di sviluppo per questa vostra isola? – ha detto il ministro –. Se non partiamo dall’obbiettivo finale, ci perdiamo per strada. Prima decidete cosa farne e dopo di che capiremo come arrivarci, e chi dovrà fare cosa e in quanto tempo e quali risorse. L’Asinara è una terra di straordinarie potenzialità di ricadute economiche ma finora inespresse». «Poiché manca un coordinamento – ha aggiunto il ministro – mi metto da subito a disposizione per fare del Cipom, il Comitato interministeriale per le politiche del mare, organismo che presiedo, il luogo in cui mettere assieme i vari enti che concorrono. E su questo, devo dire che la democrazia è bella, ma troppa frammentazione determina una condizione di stallo. Il dono del dubbio ce lo ha lasciato Dio, la buona politica dopo 24 ore deve decidere».

Il ministro ha messo immediatamente le cose in chiaro, spiegando che non deve essere il governo a dire ai territori in quale direzione andare. Ma qualche idea l’ha comunque offerta alla platea. «Serve un incontro tra pubblico e privato – ha detto ancora Musumeci – il primo controlla e il secondo deve investire e trarne chiaramente profitto, a meno che non troviate dei benefattori. Ognuno deve fare la propria parte, ed è evidente che non possiamo pensare a nuovo consumo di suolo, cominciamo però dalle cubature esistenti sistemando quello che c’è evitando che ci cada in testa».

La mattinata, moderata dal giornalista della Nuova Giuseppe Centore, si è aperta con i saluti del direttore, Giacomo Bedeschi, che ha posto alla platea i due aspetti fondamentali: che cosa fare di questo gioiello dell’Asinara, chi deve decidere sul suo futuro.

A seguire la prima relatrice del convegno, la docente Veronica Camerada, ordinaria di geografia economica e geopolitica dell’università di Sassari, che ha affrontato tre corni del problema: tutela, valorizzazione e fruizione del bene, proponendo un punto di equilibrio tra sostenibilità ambientale ed economico sociale.

Il primo cittadino di Porto Torres, Massimo Mulas, ha cominciato il suo intervento raccontando di aver avuto modo di confrontarsi sul ministro Musumeci circa un mese fa e lo ha ringraziato per la presenza a un appuntamento così importante. «L’Asinara – ha detto – è un’opportunità che ci portiamo dietro come un’incompiuta. Le regole di ingaggio per farla decollare non sono adeguate, lo dimostrano gli ultimi 26 anni. Manca uno strumento metta a fattor comune le esigenze di oltre 50 chilometri quadrati del nostro territorio che non riesco a trovare un modo per sviluppare reddito». Poi ha aggiunto: «Sono convinto che le reti internet veloci arriveranno prima ancora dell’acqua potabile. Come si può dunque programmare un rilancio senza avere almeno i servizi minimi? Quello che vorrei emergesse dalla discussione di questo appuntamento è che forse in passato abbiamo sbagliato a considerare l’Asinara solo nostra, è un bene talmente grande che va condiviso».

A seguire due relazioni tecniche da parte del responsabile dell’Urbanistica di Porto Torres, Mario Cappai, e del direttore generale dell’ente Parco, Vittorio Gazale. Il primo ha spiegato come e quanto la pianificazione degli strumenti urbanistici sia assoggettata a un rapporto subordinato agli enti sovraordinati. Il secondo ha spiegato, tra le altre cose, dell’approvazione a La Reale e a Cala d’Oliva, in cogestione col Comune, di due zone D del piano particolareggiato dove è stato pianificato di poter accogliere una comunità residente che si prenda cura dell’isola.

Il segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del Nord Sardegna, Natale Ditel, ha snocciolato i numeri degli investimenti “messi a terra”: circa 70milioni di euro.

Giovanni Piero Sanna, dell’Agenzia conservatoria delle coste, ha raccontato le attività in corso per l’Asinara e ha fatto il punto sul risanamento dei fabbricati in capo all’ente.

Il Soprintendente per le province di Sassari e Nuoro, Bruno Billeci, ha spiegato alla platea i compiti e il ruolo della Soprintendenza che, nel caso dell’Asinara, si trova a essere coinvolta per molti aspetti. A seguire Antonio Zara, dirigente della Provincia di Sassari, che ha illustrato i vari campi di competenza e le azioni messe in campo dall’ente.

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