La Nuova Sardegna

Amministrative

Elezioni comunali, Sassari deve scegliere tra Giuseppe Mascia e Gianfranco Ganau

di Giovanni Bua
Elezioni comunali, Sassari deve scegliere tra Giuseppe Mascia e Gianfranco Ganau

Alghero verso il campo larghissimo. Centrosinistra ancora al lavoro per sciogliere il nodo delle candidature a sindaco

14 aprile 2024
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Sassari Domenica di riflessione nel campo largo in attesa del rush finale che porterà, presumibilmente tra oggi e domani, a sciogliere il nodo delle candidature su Sassari e Alghero. Le partite sono diverse ed entrambe delicate, con un tavolo di coalizione in programma oggi che potrebbe slittare.

Sassari Nel capoluogo il confronto in atto è tra due nomi dell’area Riformista dei Dem: Giuseppe Mascia, 48 anni, consigliere comunale e segretario provinciale e Gianfranco Ganau, 69 anni, ex sindaco, ex presidente del consiglio regionale ed ex capogruppo. La questione è prima di tutto generazionale, ed è allargata a vari partiti della coalizione dove i 40-50enni, molti dei quali cresciuti proprio durante il decennio da primo cittadino a Sassari di Ganau, reclamano con forza la possibilità di proseguire nel solco dell’innovazione che ha portato alla rocambolesca quanto in gran parte insperata vittoria di Alessandra Todde.

Vittoria che in città è nata anche a un paio di intuizioni nella composizione liste Dem figlie proprio della «generazione Z» e dei suoi contatti con il mondo della cultura e dell’impresa (bastino per tutti i risultati del libraio Aldo Addis, della preside Patrizia Mercuri e dell’assicuratore Pier Giuseppe Canu).

Dall’altra parte c’è una figura di indiscutibile statura come quella di Gianfranco Ganau, nel pieno della maturità politica e «pronto all’uso» senza necessità di alcun rodaggio, e forte della possibilità di polarizzare il consenso sul suo nome in caso di un ballottaggio, magari con una figura di pari peso istituzionale come il rettore Gavino Mariotti.

I Dem per settimane hanno cercato di ricucire. Ma i due restano in campo e la sintesi andrà fatta prima di tutto dai vertici della corrente, largamente maggioritaria in città, e poi dalle altre aree del Pd (quelle di Gavino Manca e Luigi Lotto) che, complice la prima infornata di nomine nel sottogoverno regionale, stanno iniziando a fibrillare. E poi andrà difesa a un tavolo di coalizione che sta mandando segnali forti sul «rinnovamento», ultima Sinistra Futura Sassari, che in una nota ufficiale sottolinea: «Serve una radicale discontinuità con le scelte amministrative passate, che deve essere necessariamente accompagnata da un profondo e radicale rinnovamento – anche generazionale – dei protagonisti istituzionali».

Alghero. Un pelo più lineare la situazione ad Alghero. Dove il campo largo è unito e a livello provinciale è pronto a chiudere già da qualche giorno su Raimondo Cacciotto di Adv. Nome ancora in pole che però è finito in ghiaccio dopo il terremoto causato dalla candidatura di Marco Tedde nel centrodestra. Tedde è sostenuto da Forza Italia, FdI, quel che resta dell’Udc e Lega, e da una civica con esponenti che in passato hanno gravitato in area Riformatori e anche nella “Noi per Alghero” del sindaco Conoci. Ma è in atto un rassemblement al centro guidato dai Riformatori di Francesco Marinaro, con Sardisti, Sardegna al Centro 2020 (che potrebbe fare una lista con Azione), Noi con Alghero.

La tentazione del centrosinistra di allargare il campo è forte, e le interlocuzioni sono in atto, ma per portarle avanti è inevitabile “sospendere” la scelta del candidato, che comunque difficilmente potrà essere sfilata dalle mani di Avs che ha già annunciato che porterà ufficialmente il nome di Cacciotto al tavolo della coalizione.

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