La Nuova Sardegna

Il racconto

Anna Rita Solinas: «Mio figlio Pietro è stato lasciato solo: è un dolore che non si dimentica»

di Salvatore Santoni
Anna Rita Solinas: «Mio figlio Pietro è stato lasciato solo: è un dolore che non si dimentica»

La madre dell’operaio caduto da 6 metri a Porto Cervo: «Uno choc che non auguro a nessuno»

01 maggio 2024
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Sassari «Quando ho visto Pietro buttato in quel lettino, devastato dai dolori, avrei voluto essere al suo posto. Le sue sofferenze ci hanno fatto morire dentro. E sapere di essere soli a doverle affrontare è stato uno choc che ci ha completamente affondati». I segni e le lesioni che l’incidente ha lasciato sul corpo di Pietro Sanna sono perfettamente leggibili negli occhi di mamma Anna Rita Solinas, che dopo 33 giorni di angoscia a vedere il figlio appeso tra la vita e la morte non ha avuto neanche il tempo di gioire.

«Lo hanno dimesso all’improvviso – racconta ancora madre dell’operaio – senza nessun supporto. Aveva bisogno di tutto, e non ci hanno dato nulla. Nessun supporto psicologico, nessuna sedia a rotelle, panno o lettino. Mio figlio stava talmente male che l’indomani era in pronto soccorso. Siamo stati abbandonati». A quel punto la famiglia ha cercato in tutti i modi di ottenere assistenza. «Siamo riusciti ad ottenere la visita di un’assistente sociale del Comune e ci hanno mandato una Oss. Mio figlio aveva dei ferri nel bacino e andava continuamente assistito, medicato e lavato. Dopo qualche mese, ci è arrivato il resoconto delle prestazioni: il Comune ci ha chiesto di pagare. Io mi sono ribellata e non ho pagato nulla. Una cosa assurda».

Il giovane che continuava a stare male, l’assistenza negata e i problemi economici hanno gettato la famiglia nel caos. «Ora Pietro è fuori da quella situazione, ma in quei momenti siamo stati malissimo. Io sono crollata, mi hanno diagnosticato una sindrome post traumatica e anche un decadimento cognitivo. Vedere mio figlio in quelle condizioni è una cosa che auguro a nessuno, ancora di più se poi viene trattato come una scarpa vecchia. Abbiamo tanta amarezza addosso, la verità è questa». Mentre Pietro lottava tra la vita e la morte i genitori, mamma Anna Rita Solinas e babbo Gian Mario, si sono rivolti agli avvocati Giorgio Bianco e Davide Lorrai dello Studio Giambrone&Partners di Sassari per andare a fondo alla storia e capire che cosa era capitato al loro figlio maggiore (l’altro si chiama Andrea, ha 31 anni). I legali sono riusciti a far riaprire le indagini di un caso che sta per chiudersi nel nulla.

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