La Nuova Sardegna

Il viaggio nei territori

A Tempio troppe fonti che alimentano le fogne

di Mirko Muzzu

	La fonte di Pastini, a Tempio
La fonte di Pastini, a Tempio

L’isola che muore di sete e getta l’acqua per strada

04 giugno 2024
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Tempio Quando di un bene si ha grande disponibilità, per quanto questo sia prezioso, lo sia dà spesso per scontato. È quanto accade a Tempio, città dell’acqua, ricca di fontane e di acqua pura che sgorga dal massiccio del Limbara. Tuttavia la gestione dell’acqua è da sempre carente, non essendoci un sistema di convoglio di queste acque. Per i tempiesi l’acqua che sgorga continuamente dalle fontane è parte della propria quotidianità, è normale per chiunque andare a prendere l’acqua alla fontana con i bidoni o bere durante una passeggiata nelle fontane che si trovano all’interno dell’abitato Pastini, Rinaggiu e Fonte Nuova, o verso le campagne, come Li tre funtani o Fundu di Monti, ai piedi del Limbara.

Alcune di queste sono anche dei veri gioielli artistici, come Pastini con i suoi “tre mostri”, altre sono immerse in contesti naturali stupendi, come le fontane del Parco di Rinaggiu. Ma tutte hanno una cosa in comune, quando l’acqua sgorga dalle condotte poi si riversa negli scarichi, confluendo direttamente nel refluo delle acque piovane. In altre parole, acque di ottima qualità che potrebbero essere in qualche modo conservate vengono disperse. Solo nelle fontane situate in campagna, come Fundu di Monti, l’acqua ha la possibilità di venire assorbita in modo naturale dal terreno continuando ad alimentare i torrenti scavati nella rocccia.

Le cosiddette Tre funtani, in località Manzoni, sono alimentate da un pozzo a trivella con un sistema di risalita e di immagazzinamento in grandi cisterne e le fontane sono dotate di rubinetti. Sembrerebbe dunque un modello vincente di gestione, con una riserva idrica capace di immagazzinare l’acqua sin quando non viene prelevata dagli utenti. Invece anche questa nasconde gravi problemi. Spesso la conduttura, a causa di forti piogge o di altri elementi, si tappa e l’acqua che dovrebbe defluire ancora una volta nell’acque reflue risale in superficie allagando la strada. Unica eccezione è l’acqua delle fonti di Rinaggiu che viene prelevata poco più a monte della fontana e intubata per raggiungere alcune fontanelle dotate di rubinetto in diversi punti della città: quella più vicina, nonché la più nuova, si trova all’interno del Parco Inclusivo di Rinaggiu e Pischinaccia, inaugurato alcune settimane fa, poi una all’interno della pineta di San Lorenzo e le due fontanelle nella piazzetta di via Bernardo Demuro e in quella recentemente realizzata di Largo De Gasperi. Non si può tuttavia dimenticare che anche le acque di Rinaggiu, conosciute in tutta la Sardegna per le loro proprietà diuretiche e particolarmente indicata per il trattamento di alcune patologie come i calcoli renali, avrebbero dovuto avere un ruolo di primaria importanza, garantendo il funzionamento dell’impianto idropinico delle Terme di Rinaggiu.

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