Corruzione, Giovanni Toti patteggia due anni e due mesi
La richiesta dei legali dell’ex presidente della Regione alla Procura è la conversione in 1500 ore di lavori socialmente utili
Genova «Abbiamo patteggiato 1500 ore di lavori socialmente utili, che sono la conversione di 2 anni e 2 mesi, ma la pena applicata non è detentiva ma direttamente alternativa e convertita fin da questa fase». Lo precisa l’avvocato Stefano Savi, legale dell'ex governatore ligure Giovanni Toti sulla la richiesta di accesso a patteggiamento. Con le novità procedurali introdotte dalla legge Cartabia, c'è la possibilità di chiedere dopo mediazione con la procura di sostituire la pena, non più detentiva ma alternativa. Quindi con l’accoglimento del patteggiamento «c'è la possibilità - precisa Savi – di non applicare pena detentiva ma in questo caso, come concordato, la pena sostitutiva dei lavori socialmente utili. Questa è la novità, in base alla quale a differenza di quanto accadeva in passato ad esempio una condanna al carcere e poi la richiesta di conversione, ma direttamente l'applicazione di una pena sostitutiva». L'eventuale accoglimento del gup chiuderebbe la vicenda senza necessità di transitare dall'udienza già precedentemente fissata per novembre.
Savi, entro i termini che scadevano il 15 settembre, ha depositato una richiesta di accesso a rito alternativo dopo mediazione con i pm genovesi dell'inchiesta sulla corruzione in Liguria. Richiesta che, se accolta, eviterebbe all'ex presidente della Regione il processo in avvio con l'udienza del prossimo 5 novembre.